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Imprese & Professioni domenica 16 febbraio 2020 ore 10:35
Gioco d'azzardo: la situazione in Toscana
La Regione Toscana in Italia è al quinto posto per spesa pro capite destinata al gioco d'azzardo.
TOSCANA — La Regione Toscana in Italia è al quinto posto per spesa pro capite destinata al gioco d'azzardo. Montecatini Terme è la città dove si gioca più in assoluto sul nostro territorio mentre quella di Prato è la provincia dove si spende maggiormente addirittura a livello nazionale. Siena invece è quella più virtuosa tra le toscane.
Sono soltanto alcuni dei dati che emergono dalle ultime rivelazioni statistiche sul fenomeno "gambling" per quanto riguarda la Toscana e che devono assolutamente far riflettere visto che va pure ricordato come l'Italia sia il paese dell'Unione Europea si giochi più d'azzardo , nonostante i limiti quasi assoluti imposti alla promozione del gioco d'azzardo che nell'UE sono condivisi soltanto da un'altra nazione, la Lituania.
Meno agenzie e più online anche in Toscana
Il trend più recente nell'ambito del fenomeno è indubbiamente il passaggio di molti utenti da agenzie e corner sul territorio ad i casinò online , sempre aperti 24 ore su 24, raggiungibili facilmente da casa con un qualsiasi tipo di dispositivo collegato ad Internet e con svariati tipi bonus di benvenuto che fanno da incentivo a chi voglia provarli per la prima volta.
La situazione viene certificata, così come nel resto d'Italia dalla riduzione di punti gioco e scommesse in tutte le province toscane nel passaggio dal 2018 al 2019 con l'eccezione di Grosseto dove il numero è rimasto invariato. In totale nella Regione sono diminuite di 24 unità i luoghi dove giocare d'azzardo con Prato che fa segnare la diminuzione maggiore (-5) seguita a pari merito da Firenze, Massa Carrara e Siena dove il calo è stato pari a quattro attività commerciali.
Il problema della ludopatia rimane: l'intervento regionale
Che si giochi in attività commerciali o su portali on line specializzati, il problema del GAP, acronimo che sta per gioco d'azzardo patologico chiamato anche ludopatia rimane. La Regione Toscana si è già mossa con la promulgazione di una legge ad hoc sul tema nel 2018 che è stata rifinanziata con 6 milioni di euro alla fine dello scorso anno dalla giunta regionale.
La legge ha previsto la creazione di Osservatorio regionale sul fenomeno della dipendenza da gioco per monitorare il fenomeno e formulare proposte di intervento oltre a porre delle distanze precise per la presenza di sale da gioco da vari tipi di luoghi ritenuti sensibili.
Previste anche attività di prevenzione e sensibilizzazione sul tema da svolgere in particolare nelle scuole e finanziamenti per attività di recupero delle persone già cadute nel tunnel del gioco patologico. La legge riprende anche una disposizione già attiva dal 2014 che prevede la maggiorazione dell’aliquota IRAP (imposta regionale sulle attività produttive) per gli esercizi pubblici e commerciali e circoli privati in cui sono presenti apparecchi da gioco ed invece una riduzione per quelli che li dismettono.
Ludopatia in Toscana: i numeri
Per comprendere la gravità del
fenomeno ludopatia, aiutano i numeri svelati dall'ARS, l’agenzia
regionale di sanità, che stima come siano affetti da problemi legati
al gioco d'azzardo patologico tra lo
0.5 e lo
0.76 percento
della
popolazione regionale toscana
. A rendere
ancora più grave questo numero il fatto che sia nella fascia d'età
adolescenziale, nonostante il gioco d'azzardo in tutte le sue forme
sia vietato ai minori di 18 anni su tutto il territorio nazionale ed
ovviamente anche on line, il picco dei casi problematici oltre ad
una possibile sottostima della percentuale per via del fatto che
spesso sono difficili da individuare i soggetti con problemi di
ludopatia se non si rivolgono ad alcuna struttura.
Per fortuna su tutto il territorio, crescono le associazioni ed i progetti che si occupano di questa problematica e sono sempre di più i centri di ascolto pronti ad ascoltare ed aiutare le persone in difficoltà sia nei grandi centri che in provincia.
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