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Attualità mercoledì 20 novembre 2024 ore 08:00
Cesareo ad alto rischio, lieto fine per mamma e neonata
La presenza di un grosso fibroma sbarrava la strada alla nascita per le vie naturali. L'équipe di specialisti è riuscita a scongiurare complicanze
GROSSETO — Un parto complesso, un cesareo ad alto rischio per via della presenza di un grosso fibroma uterino che sbarrava la strada alle vie naturali: e poi il lieto fine, con la neonata e la sua mamma che stanno entrambe benone. E' successo pochi giorni fa all'ospedale Misericordia di Grosseto, dove hanno operato l’équipe dell’Uoc Ostetricia e Ginecologia e altri specialisti per prevenire eventuali complicanze.
I fibromi sono causa di forte sanguinamento e possono comportare anche la necessità di asportazione dell’utero al parto qualora l’emorragia non sia risolvibile. "Al buon esito - riferisce una nota della Asl Sud Est - si è giunti grazie ad un lavoro preventivo, la gravidanza è stata attentamente seguita dall’ambulatorio di Patologia ostetrica con la collaborazione di Gabriella Malagnino, Nathalie Conti, Cinzia Orlandini e Alice Cannoni".
Le professioniste hanno visto un incremento delle dimensioni del fibroma durante la gravidanza: da una dimensione trascurabile aveva raggiunto i 10 centimetri. Alla 37^ settimana una massa così grande impedisce la discesa della testa fetale. Le specialiste si sono attivate per l'esecuzione di un taglio cesareo con l’anestesista Pietro Liotta, la coordinatrice del blocco operatorio ostetrico Ida Tuccillo ed il coordinatore Infermieristico del blocco operatorio Gianluca Bardi per l’utilizzo della macchina del recupero sangue.
La procedura è stata eseguita dall’équipe ostetrico-infermieristica di sala operatoria. Presente inoltre il direttore della Uoc Radiologia interventistica Massimo Pieraccini per l’assistenza in caso di emorragia.
"E’ filato tutto liscio - dichiara la direttrice della Uoc Ostetricia e Ginecologia, Rita Puzzuoli - ringrazio per l'aiuto al delicato intervento le dottoresse Emma Bellone e Cristina Rizzo con cui insieme abbiamo effettuato l’intervento di taglio cesareo, la macchina recupero sangue ha funzionato ripristinando un terzo di sangue perso e non c’è stato bisogno della Radiologia interventistica. La dimostrazione che un’attenta pianificazione degli interventi complessi consente di raggiungere ottimi risultati".
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