Cronaca martedì 31 maggio 2016 ore 20:57
Schettino condannato anche in appello
I giudici hanno confermato i 16 anni di carcere per l'ex comandante della Concordia ma lo hanno interdetto da tutte le professioni marine per 5 anni
GROSSETO — Stessa condanna ma pene accessorie più pesanti: è finito così il processo d'appello a carico di Francesco Schettino per il naufragio della Costa Concordia all'isola del Giglio. Una tragedia in cui persero la vita, il 13 gennaio 2012, 32 persone e centinaia rimasero ferite.
Confermando i 16 anni e un mese di arresto, i giudici d'appello hanno inflitto a Schettino l'interdizione per cinque anni da tutte le professioni marine, pena accessoria più pesante rispetto al processo di primo grado, quando i giudici decretarono l'interdizione solo per il ruolo di comandante.
Sempre in appello i giudici hanno aumentato il risarcimento dovuto a una parte dei naufraghi, circa 15mila euro in più a persona. Confermata una provvisionale di 300mila euro per il Comune del Giglio per il danno non patrimoniale.
La sentenza della Corte d'Appello è arrivata dopo otto di camera di consiglio al termine di un processo iniziato il 28 aprile e durato dieci sedute. I giudici non hanno voluto che la lettura della sentenza venisse ripresa dalle telecamere delle emittenti nazionali e locali che ne avevano fatto richiesta, accogliendo la richiesta dell'avvocato difensore di Francesco Schettino.
L'ex comandante oggi non era presente in aula: è rimasto nella sua casa di Metà, in provincia di Napoli, ad aspettare la sentenza insieme alla figlia, alla sorella e al fratello. La condanna di primo grado risale al 9 febbraio 2015.
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