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Attualità lunedì 29 settembre 2014 ore 13:30
Guerre tra coniugi, la via toscana alla mediazione
Il presidente della commissione consiliare sanità Remaschi ha annunciato che la figura del mediatore rientrerà nei livelli essenziali d'assistenza
FIRENZE — Giornata di studi a Palazzo Bastogi a Firenze, dove il consiglio regionale ha organizzato un convegno per discutere, insieme ad avvocati, assistenti sociali e psicologi, della necessità di rafforzare l'istituto della mediazione in materia di contrasti familiari. Anche perché, se è vero che negli ultimi 5 anni il numero di separazioni è rimasto sostanzialmente inalterato in Toscana oscillando attorno a quota 5000 l'anno, è vero che si sono inaspriti i contrasti interni alle famiglie.
Le liti tra coniugi si trasformano sempre più frequentemente in cause patrimoniali, e altrettanto spesso, in processi penali. Per evitare tutto questo, che rappresenta un aggravio di costi per le famiglie, per lo Stato, ma soprattutto un'incognita pesante per i minori, che finiscono per essere trascinati in tribunale, la Toscana ha deciso di far rientrare la figura del mediatore all'interno dei percorsi d'assistenza indicati nel piano socio sanitario che verrà approvato entro fine ottobre.
Al convegno, organizzato da Marco Remaschi, presidente della Commissione sanità del Consiglio regionale, dal vicepresidente Stefano Mugnai e dal Garante per i diritti dei minori, Grazia Sestini, hanno partecipato decine di persone, tra cui i consiglieri regionali Simone Naldoni e Gian Luca Lazzeri
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