Attualità lunedì 28 dicembre 2015 ore 11:57
I risparmiatori assaltano Banca Etruria
Le vittime del salva banche hanno cercato di entrare dentro la sede centrale dopo aver colpito con pugni più volte la porta a vetri d'ingresso
AREZZO — Al grido di "ladri", "ladri", un gruppo degli ex obbligazionisti ha provato a forzare anche il secondo accesso dopo aver guadagnato l'atrio, ma non è riuscito ad entrare fino nella sede della banca. I contestatori sono stati circondati dalle forze dell'ordine e la strada dove si trova la banca è bloccata dai vigili urbani.
Una cinquantina di risparmiatori del comitato "Vittime del salva-banche" hanno protestato davanti alla sede centrale di Banca Etruria ad Arezzo. Gli ex obbligazionisti di Banca Etruria, che hanno perso i loro soldi, sono arrivati per protestare contro quella che definiscono "una truffa" ai loro danni.
I risparmiatori hanno cercato di entrare dentro la sede centrale dopo aver colpito con pugni più volte la porta a vetri d'ingresso.
Il Codacons ha espresso pieno appoggio ai risparmiatori che oggi sono scesi in piazza ad Arezzo per protestare contro il decreto salva-banche e ha annunciato che a inizio 2016 partiranno le prime cause risarcitorie. L'associazione ha programmato per i prossimi giorni nuove iniziative e altre mobilitazioni dei risparmiatori in varie città italiane, contro il salvataggio di Banca Marche, Banca Etruria, Carife e Carichieti.
"Le nostre iniziative a tutela dei risparmiatori non si fermano
però alle proteste di piazza - spiega il presidente Carlo Rienzi
-. Stiamo infatti definendo le prime cause risarcitorie che
partiranno a inizio 2016, attraverso le quali gli investitori
che hanno visto azzerati i propri risparmi chiedono il rimborso
integrale delle obbligazioni subordinate, vendute in modo
truffaldino senza adeguate informazioni sui rischi e in mancanza
di avvisi alla clientela circa lo stato di dissesto degli
istituti emittenti". "Questo perché riteniamo che l'arbitrato
voluto dal Governo non sia una strada percorribile, poiché non
si possono dividere i risparmiatori in "buoni e cattivi", e gli
indennizzi spettano indistintamente a tutti devono essere
integrali - prosegue Rienzi -. Tuttavia quei risparmiatori che
decideranno di partecipare all'arbitrato, per quanto sia uno
strumento sbagliato e discriminatorio, devono essere pienamente
tutelati: proprio per questo abbiamo chiesto la presenza di un
rappresentante Codacons alla procedura".
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