Attualità mercoledì 18 dicembre 2013 ore 18:47
Allarme epatite A da frutti di bosco
In Toscana diagnosticati 29 casi di infezione, in Italia 219, tutti riferibili al consumo di ribes, mirtilli e lamponi surgelati o congelati
FIRENZE — Se in termini assoluti i casi sono pochi, la percentuali di incremento del 65%, quindi troppo alte. L’allarme riguarda i frutti di bosco congelati o surgelati. Più esattamente per i rischi di contrarre l’epatite A consumando frutti di bosco surgelati senza le dovute precauzioni.
L’epidemia si era diffusa nei mesi scorsi in diversi paesi dell’Unione Europea ed aveva avuto un certo rilievo anche sulla stampa locale. L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha avviato una serie di iniziative per contrastare il fenomeno coinvolgendo le strutture che nelle Aziende sanitarie provvedono alla sicurezza alimentare: dai controlli per ricostruire la provenienza dei prodotti che hanno veicolato il virus all’esatta definizione del quadro fino alla sensibilizzazione dei consumatori riguardo le precauzioni da adottare per scongiurare i pericoli di contagio.
Intanto proseguono le analisi sui frutti, esaminati per lotti, cercando di tracciare in quale punto della filiera di distribuzione potrebbe essere avvenuta la contaminazione. Naturalmente tutti i lotti risultati positivi sono stati sottratti al mercato a tutela dei consumatori, ma non è escluso siano ancora in commercio altri prodotti congelati/surgelati di pari specie, ma diversi da quelli che hanno fatto scattare l’allarme.
La raccomandazione dell’Unità che si occupa di sicurezza alimentare nell’Azienda sanitaria di Firenze, ribadita in questo periodo di stravizi gastronomici legati alle festività, è dunque quella di consumare frutti di bosco congelati o surgelati soltanto dopo averli cotti portandoli a bollitura a 100° per almeno due minuti. Analoga procedura va seguita anche nel caso di salse o marmellate e né queste né i frutti vanno impiegati crudi nemmeno a guarnizione di piatti come crostate, semifreddi, yogurt.
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