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Attualità mercoledì 09 marzo 2022 ore 19:20

Intervento record, la paziente è salva col 7% del fegato

Una équipe chirurgica - foto di repertorio
Una équipe chirurgica - foto di repertorio

Una giovane donna con 55 metastasi è rinata a nuova vita grazie a un'operazione unica al mondo effettuata dai chirurghi dell'ospedale di Cisanello



PISA — Una equipe dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Cisanello ha ridato una nuova vita a una giovane donna affetta da una gravissima patologia tumorale al colon e al fegato con un'operazione unica al mondo che ha consentito di superare il limite della rigenerazione dell'organo, compromesso, nel suo caso, da 55 metastasi.

"A tre mesi dal termine delle fasi chirurgiche - si legge in una nota dell'ospedale - la paziente è libera da malattia e vive con il 7% del suo fegato, fatto crescere grazie ad una strategia chirurgica eseguita per la prima volta al mondo nelle sale operatorie dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana. Questo intervento apre a nuove possibilità terapeutiche per i pazienti con metastasi epatiche multiple da neoplasia del colon che abbiano risposto al trattamento chemioterapico".

L'intervento è stato effettuato con la tecnica Alpps, che consiste in due operazioni chirurgiche effettuata a distanza di 8 giorni l’una dall’altra. "Nel primo intervento si divide il fegato in due parti mantenendo il flusso ematico della vena porta solo nella piccola parte di fegato sana che deve rigenerare - spiega l'Aoup - Nel secondo si rimuove la parte di fegato con la malattia, rimasta in sede per sostenere le funzioni vitali del paziente, fino a quando la parte sana ha completato la rigenerazione raggiungendo un volume adeguato alla sopravvivenza del paziente".

Dopo circa 3 settimane dal primo intervento, il volume del fegato residuo della giovane donna è quadruplicato, passando dal 7% al 28; tuttavia era ancora lontano dal 40% necessario per assicurare le funzioni vitali, impedendo così l’esecuzione del secondo tempo chirurgico.

I medici del gruppo interdisciplinare hanno quindi messo a punto una nuova strategia per far crescere ulteriormente il fegato residuo della paziente. "Si è deciso - spiega ancora l'azienda ospedaliera - di eseguire un ulteriore tempo chirurgico intermedio per asportare metà del fegato destro precedentemente de-portalizzato e lasciato temporaneamente in sede con le metastasi. L’intervento chirurgico, eseguito dal dottor Lucio Urbani, è stato estremamente complesso sia per le aderenze infiammatorie sia per la necessità di ricostruire la vena sovraepatica destra per gestire la grande quantità di lesioni neoplastiche. Dopo una settimana il volume del fegato residuo è aumentato, raggiungendo il volume desiderato pari al 41% ed è stato possibile eseguire l’ultimo tempo chirurgico per asportare definitivamente la parte di fegato malato e contemporaneamente rimuovere il tumore primitivo del colon sinistro".

La paziente, come già scritto, ora vive con il suo fegato residuo rigenerato e sta bene.


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