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Attualità mercoledì 13 maggio 2020 ore 19:15

Isolati in Toscana 17 anticorpi monoclonali umani blocca-Covid

Continua la corsa alla cura per il Covid-19. Risultati promettenti da un progetto dalla Fondazione TLS di Siena con l'Istituto Spallanzani di Roma



FIRENZE — A circa due mesi dall’avvio del progetto arrivano i primi risultati della ricerca realizzata dalla Fondazione Toscana Life Sciences in collaborazione con l'Istituto nazionale per le malattie infettive Spallanzani di Roma. Il progetto ha come obiettivo lo sviluppo di anticorpi monoclonali umani contro l'infezione generata dal coronavirus SarsCov2, con l’intento di utilizzarli a scopo profilattico/terapeutico e come esca molecolare per la ricerca di antigeni per lo sviluppo di vaccini

I dati sono stati recentemente raccolti in uno studio pubblicato sul server BioRxiv. Firmato da oltre venti ricercatori, lo studio mostra gli avanzamenti dell’attività di laboratorio che ha selezionato oltre mille cellule B producendo un numero significativo di anticorpi da testare. "Di questi 17 sono risultati estremamente promettenti - si legge in una nota - poiché mostrano effetto neutralizzante sul virus vivo".

“In questo momento i 17 anticorpi stanno per essere clonati ed espressi in laboratorio in modo da poterne disporre di una quantità maggiore per saggi che confermino la loro attività biologica contro il coronavirus SarsCov2 - spiega Claudia Sala del Mad Lab, in funzione presso la Fondazione TLS -  Questa ulteriore fase di controlli e selezione potrebbe durare circa tre settimane”. 

 A breve, si concluderà dunque la selezione degli anticorpi che permetterà di avere uno o più candidati da proporre per i test clinici sull’uomo. 

“Prevediamo che questo flusso, antecedente alla fase di testing - precisa Claudia Sala - possa durare nella migliore delle ipotesi circa sei mesi e comporterà la produzione dei monoclonali candidati su larga scala”.

Per MabCo19, la collaborazione iniziale con lo Spallanzani è stata già estesa al Policlinico Universitario di Siena e coinvolgerà anche altre realtà ospedaliero-universitarie del territorio toscano, mentre il progetto è finanziato in parte con risorse proprie derivanti dal finanziamento della Regione Toscana per il Centro Regionale di Medicina di Precisione e riceverà a breve anche un rilevante finanziamento europeo.

La Fondazione Toscana Life Sciences si prepara dunque ad altre importanti collaborazioni e sinergie per percorrere la strada di una soluzione made in Italy al coronavirus SarsCov2 con il supporto di istituzioni come la Regione Toscana, la Fondazione MPS e il Comune di Siena.

GLI ANTICORPI MONOCLONALI UMANI

Si tratta di prodotti sicuri, già ampiamente impiegati in terapia tumorale e approvati da tutte le agenzie regolatorie. Recentemente sono stati usati anche per malattie infettive e nel caso dell’infezione da Ebola hanno rappresentato la prima e unica soluzione per terapia e prevenzione. Inoltre, gli anticorpi monoclonali hanno tempi di sviluppo più rapidi rispetto ai vaccini o ad altri farmaci antivirali e si ritiene, inoltre, che tali tempi si riducano ulteriormente trattandosi di virus, entità biologica molto piccola e meno complessa rispetto ai batteri. 

L’approccio sperimentale seguito dal gruppo di ricerca consiste nel reclutare pazienti convalescenti o guariti da infezioni batteriche o virali e nel prelevarne il sangue che è utilizzato per isolare le cellule B, produttrici di anticorpi monoclonali. Questi ultimi vengono clonati ed espressi in opportuni sistemi cellulari per essere poi testati in saggi in vitro contro le specie batteriche o virali sopra citate. I saggi includono la valutazione del legame dell’anticorpo al batterio o al virus bersaglio e la misura della attività neutralizzante dell’anticorpo contro i medesimi batteri o virus. Gli anticorpi monoclonali isolati mediante questo processo sono poi sottoposti ad ottimizzazione molecolare in modo da aumentarne l’affinità e/o la stabilità. Inoltre, gli anticorpi monoclonali umani possono essere utilizzati come strumento per l’identificazione di nuovi antigeni per velocizzare lo sviluppo di vaccini contro un determinato patogeno (nel caso specifico SarsCov2).


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