Niente quorum per i cinque referendum

I quesiti molto lontani dalla soglia del 50% più uno, mentre la Toscana si conferma come la regione con la maggior affluenza: attorno al 39%

ITALIA — Il dato delle 23 di ieri, domenica 8 Giugno, con l'affluenza ferma al 22,7%, aveva fatto presagire l'esito. Che, alla chiusura delle operazioni ai seggi alle 15 di oggi, è stato pressoché ufficializzato: nessuno dei cinque referendum su lavoro e cittadinanza ha raggiunto il quorum.

Nel dettaglio, l'affluenza si attesta attorno al 30,58%, con oscillazioni decimali tra un quesito e l'altro: il meno votato è quello sulla cittadinanza italiana. Per quanto riguarda la Toscana, come nella giornata di ieri, la regione si è confermata essere la più partecipativa, con un'affluenza che che si aggira attorno al 39%, con poco meno di una decina di punti percentuali sopra il dato del Paese.

Tra le province toscane, è quella di Firenze ad aver registrato l'affluenza più alta, pari al 46%; al contrario, la provincia con il dato più basso è quella di Grosseto, di poco superiore al 31,5%.

Di seguito, le altre province toscane in ordine decrescente di affluenza: Livorno (40,7%), Pisa (40,6%), Siena (40,3%), Prato (37,4%), Pistoia (35,1%), Arezzo (34,4%), Lucca (33,5%) e Massa-Carrara (33,3%).

Il quorum è stato raggiunto soltanto in quattro comuni della Toscana: a Sesto Fiorentino, dove è stato superato il 53%; quindi Radicondoli, con oltre il 52%, mentre più del 51% hanno fatto registrare Pontassieve e Monterotondo Marittimo. L'affluenza più bassa in assoluto, invece, si è registrata a Sestino, comune dell'Aretino, con il 21,5%.

Pur valendo solo a fini statistici - o politici - i quattro quesiti relativi al lavoro (reintegro dai licenziamenti illegittimi, limite di indennità, tutela per contratti a termine e responsabilità per gli infortuni sul lavoro) hanno tutti ottenuto un'ampia maggioranza di favorevoli all'abrogazione, con un dato superiore all'85%. Con più di metà delle schede scrutinate, invece, il quesito sulla riduzione degli anni necessari per l'ottenimento della cittadinanza ha ottenuto sì una maggioranza di favorevoli, ma più risicata, del 65%.

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