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Attualità lunedì 18 maggio 2015 ore 12:25

La crisi allenta la morsa sulle imprese

Nei primi tre mesi dell'anno si è ridotto il numero di aziende fallite o che stanno ristrutturando i debiti. Critica la situazione dell'artigianato



FIRENZE — Si fallisce, ma un po' meno. I dati sui primi tre mesi dell'anno diffusi da Unioncamere confermano il trend tutto sommato positivo del 2014. 

Il saldo tra le nuove aziende, che si sono iscritte nei registri delle Camere di Commercio nei 12 mesi dello scorso anno e quelle che invece sono "morte", è positivo: a fronte delle circa 26mila imprese neonate, 23.500 hanno chiuso i battenti.

E nei primi tre mesi dell'anno nuove, tradizionalmente "caldi" dal punto di vista delle chiusure delle imprese, il trend si è confermato: se è vero infatti che le nuove aziende sono state 8.445 e le chiusure 9425, bisogna sottolineare che quest'ultimo dato è in calo del 4% rispetto all'inizio del 2014. Quindi si fallisce, ma un po' meno.

Nel dettaglio le Camere di commercio hanno registrato tra gennaio e marzo 240 fallimenti (-18,8%), diminuiti ad un ritmo ben più accelerato rispetto alla media nazionale (-0,5%) e 43 aziende che hanno aperto concordati fallimentari o preventivi e accordi di ristrutturazione debiti. Un numero, quest'ultimo, dimezzato rispetto al primo trimestre 2014.

Per quanto riguarda i settori, sono in espansione le imprese non artigiane: dall'alimentare, alla conceria, ala meccanica. Bene il settore del commercio, trainato da 14.534 imprese straniere che operano in Toscana, cresciute ulteriormente di 1300 unità circa in tre mesi, a compensare le 200 attività chiuse di proprietà italiana.

L’agricoltura ha invece registrato un calo di 530 aziende (-1,3%) e l’edilizia di 580 (-0,9%): in questo secondo caso, le difficoltà sono strettamente legate all'artigianato. Che è appunto il settore maggiormente in crisi, pur rappresentando il 26% dell'imprenditoria toscana. I primi 3 mesi del 2015 hanno visto un saldo negativo tra imprese nate e morte di 792 unità in meno.

 


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