Attualità lunedì 15 dicembre 2014 ore 18:00
L'Ateneo valuta il ricorso contro Peretola
Secondo il rettore Tesi l'ampliamento dell'aeroporto comprometterebbe lo sviluppo del Polo di Sesto Fiorentino: "Si rischia un danno patrimoniale"
FIRENZE — La partita che si gioca attorno all'aeroporto di Firenze e al suo futuro ampliamento è politica più che tecnica. Un punto questo sul quale ha insistito molto il rettore dell'Università di Firenze, Alberto Tesi, che ha convocato la stampa per spiegare una volta di più la posizione sua e dell'Ateneo sullo scontro tra il Polo scientifico di Sesto Fiorentino e il futuro aeroporto Vespucci.
"L'Università non è mai stata contraria al potenziamento di Peretola - ha detto Tesi - ma anche il Polo Scientifico è un'opera di interesse pubblico e come tale va tutelata". Un avvertimento, in vista della Valutazione di impatto ambientale che avrà un capitolo dedicato alla conseguenze sull'Università di Sesto Fiorentino anche dal punto di vista acustico, che poi è quello che preoccupa maggiormente Tesi, insieme alle vibrazioni che potrebbero interessare l'area che dista dalla futura pista circa 200 metri.
"Nel Masterplan originario, quello con la pista a 2000 metri, - ha detto Tesi - c'era un vincolo per restare sotto quota 70 decibel. Ora chi ci assicura che con una moltiplicazione del numero di voli da e per Firenze questi decibel non saliranno a 100?".
Per quanto riguarda le vibrazioni, invece, una risposta è arrivata dal presidente di Adf, Marco Carrai: ""Abbiamo affidato lo studio ambientale, la società prenderà uno dei massimi esperti italiani nel settore delle vibrazioni per condurre uno studio accuratissimo su possibili vibrazioni".
Più in generale, comunque, il rettore uscente Alberto Tesi è tornato a chiedere che l'ampliamento di Peretola non ostacoli lo sviluppo futuro del Polo scientifico di Sesto Fiorentino. Uno sviluppo che prevede nuove costruzioni per 1,5 milioni di metri cubi per 427 mila metri quadri di superficie che sarebbero a rischio nel caso in cui l'aeroporto decidesse di ampliarsi troppo. "Per questo l'Università - ha concluso il rettore - sta valutando ogni possibile iniziativa per tutelarsi al meglio", compreso un ricorso al giudice per danno patrimoniale.
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