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Cronaca giovedì 11 maggio 2023 ore 18:45

Aggressione in darsena, fermato un sospettato

carabinieri

Si fanno sempre più nitidi i contorni della vicenda iniziata come un giallo, con un uomo trovato ferito a terra agonizzante e ancora gravissimo



LIVORNO — Un uomo di 40 anni è stato sottoposto dai carabinieri a fermo di indiziato perché sospettato di essere il responsabile dell'aggressione che lo scorso lunedì notte in darsena a Livorno ha ridotto in fin di vita un 50enne versiliese che è ancora ricoverato in prognosi riservata.

Il 40enne, pregiudicato, è accusato di lesioni personali gravi. Il giudice per le indagini preliminari ne ha convalidato il fermo con misura cautelare in carcere. Si trova nel penitenziario delle Sughere a Livorno.

Secondo le ricostruzioni degli investigatori l'episodio si sarebbe verificato al culmine di una violenta lite, degenerata e scoppiata per futili motivi.

Il sospettato già nel 2006, sempre a Livorno, si era intromesso in una lite tra condomini per futili motivi spintonando un uomo e facendolo cadere in un modo così violento da risultargli fatale.

L'altro giorno non erano ancora le 4 del mattino quando un uomo privo di documenti e in quel momento sconosciuto veniva trovato riverso a terra agonizzante sugli scali Novi Lena. Era in una pozza di sangue, ma la ferita alla testa che presentava era compatibile sia con una caduta accidentale che con un colpo inferto volontariamente.

Quindi le indagini, rese difficoltose anche dall'assenza in zona di impianti di videosorveglianza. I carabinieri della sezione operativa e del nucleo investigativo di Livorno sono ripartiti dalla chiamata giunta al 118. Nel giro di ore intanto la vittima era stata identificata: un uomo della Versilia.

Le testimonianze avevano portato già lunedì pomeriggio gli investigatori in un albergo livornese dove si trovavano tutti gli effetti personali dell'aggredito. E' stato a quel punto che ha preso corpo l'ipotesi della lite per futili motivi finita male e da lì in poi il cerchio via via si è stretto intorno al 40enne, anagraficamente residente a Livorno ma di fatto senza fissa dimora.

L'uomo non era al lavoro, dove si era presentato per poi far perdere le sue tracce. I carabinieri sono prima risaliti a un motorino in uso al 40enne, quindi a lui. L'hanno portato in caserma e hanno proceduto al fermo. 


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Le indagini dei carabinieri di Livorno hanno stretto il cerchio attorno a un sospettato
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