Cronaca giovedì 17 settembre 2020 ore 09:05
Vortice di fatture false, Iva evasa per 16 milioni
Frode fiscale milionaria smascherata dalla guardia di finanza di Cecina. Sequestrati beni per 6,3 milioni di euro. Ventidue gli indagati
CECINA — Ammonterebbe ad almeno 16 milioni di euro la presunta frode fiscale scoperta dalla guardia di finanza di Cecina al termine di un'indagine iniziata nel 2018 e inizialmente concentrata su una piccola srl del livornese. I finanzieri, al termine degli accertamenti, hanno smascherato un giro di fatture false per operazioni inesistenti per un ammontare di circa 93 milioni di euro.
Da quanto emerso, circa 600mila euro, parte dei 16 milioni di Iva evasa, sarebbero stati "autoriciclati" con il loro trasferimento in un portafoglio digitale per l'acquisti di microvalute da una società londinese.
Allo stato attuale sono 22 le persone indagate per dichiarazione fraudolenta, delle quali 3 per riciclaggio e 2 per autoriciclaggio del denaro accumulato, secondo gli investigatori, attraverso l'evasione fiscale. Tra gli indagati, oltre all'amministratore di fatto della srl del Livornese, ci sarebbero anche amministratori o legali rappresentanti di società filtro distribuite tra Lazio, Veneto e Lombardia.
I beni sequestrati ammontano a circa 6,3 milioni di euro e comprendono, a quanto pare, anche tre terreni agricoli, sette tra negozi e capannoni industriali in Lazio e disponibilità finanziarie.
A destare i sospetti che poi hanno portato alla scoperta della frode sono stati gli acquisti della srl lievitati in poco tempo "da 100mila a 15.000.000 di euro". Sarebbero un centinaio gli imprenditori di diverse regioni italine coinvolti.
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