Cronaca giovedì 20 luglio 2017 ore 12:05
Sfarzo e lingotti con l'eredità altrui
Madre e figlio avevano ereditato una ingente somma di denaro da un parente ma i soldi sono finiti nelle mani di un finto promotore finanziario
LIVORNO — Avevano ereditato una ingente somma di denaro da un parente che viveva in Marocco, ma un avellinese di 58 anni, finto promotore finanziario, ha spillato loro circa un milione di euro.
Il primo incontro con il finto promotore avvenne nell'ottobre 2014. L'uomo convinse i due eredi ad investire il denaro, promettendo loro che in questo modo il capitale sarebbe cresciuto. L'amara verità arrivò a marzo 2016, quando l'avellinese iniziò a rendersi irreperibile.
Presentandosi come titolare di una società romana operante nel settore del factoring, l'uomo ha convinto le vittime ad affidare una prima tranche dell’eredità, pari a 30mila euro alla società dietro la promessa di una rendita, che effettivamente percepirono, da aprile a ottobre 2015, per 210 euro al mese.
Tenuto conto dei redditi ottenuti, madre e figlio livornesi decisero di incrementare la misura del presunto investimento con la consegna di altri quattro assegni, per l’importo di 430mila euro, a fronte di una rendita mensile di 3133 euro. L’apparente redditività ha fatto sì che le vittime investissero ulteriormente e nel febbraio del 2016, consegnarono al finto promotore altri assegni per 397.000 euro, arrivando a consegnare complessivamente all'uomo 977mila euro.
Dopo questa ultima tranche, dal mese di marzo 2016 l‘accredito della rendita è stato interrotto e il 58enne si è reso irreperibile.
Le indagini delle fiamme gialle hanno accertato che i soldi affidati dai livornesi al finto promotore finanziario non erano mai stati investiti, ma utilizzati per l'acquisto di lingotti d'oro e per operazioni immobiliari, con l'obiettivo di far sparire i soldi sottratti ai due livornesi. In occasione della Pasqua del 2016, il 58enne inviò persino una foto ai livornesi che lo ritraeva con la sua famiglia in un rifugio montano.
Il finto promotore è stato denunciato insieme al figlio 27enne, ritenuto responsabile del reato di riciclaggio.
Al giovane sono stati sequestrati 10 appartamenti, 7 garage e due negozi ubicati in provincia di Avellino, a Napoli e a Caserta per un valore complessivo di 947 mila euro.
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