Attualità giovedì 13 luglio 2017 ore 16:35
Lotta alla sepsi, casi quintuplicati in Toscana
Varato dalla Regione il programma di interventi per combattere questa malattia che ha un indice di mortalità dieci volte superiore all'infarto
FIRENZE — La sepsi è in crescita vertiginosa soprattutto nei paesi ad alto reddito e a questo aumento non si sottrae la Toscana che, negli ultimi anni, ha visto quintuplicare i casi.
La sepsi è la causa di morte più comune in seguito a infezione grave ma è una delle malattie meno riconosciute.
Ogni anno nel mondo 30 milioni di persone sono colpite da sepsi e da 6 a 8 milioni di queste muoiono. In oltre 6 milioni di casi si tratta di sepsi neonatale e pediatrica e in oltre centomila di sepsi materna. Ogni pochi secondi nel mondo una persona muore di sepsi, con un tasso di mortalità cinque volte superiore all'ictus e dieci volte all'infarto.
Negli ultimi dieci anni nei Paesi ad alto reddito la sepsi è aumentata drammaticamente. Le ragioni sono molteplici e comprendono l'invecchiamento della popolazione, il crescente ricorso degli interventi ad alto rischio in tutti i gruppi di età e lo sviluppo di microrganismi aggressivi e resistenti agli antibiotici.
Inoltre la sepsi è una patologia tempo-dipendente. La mortalità per shock settico aumenta dell'8 per cento per ogni ora trascorsa al di fuori di un percorso clinico sicuro e validato. Per questo è fondamentale identificare immediatamente la sepsi (è una delle condizioni prevalenti associate a errori di diagnosi in pronto soccorso: 9,6 per cento dei casi), localizzarla, intervenire con tempestività e gestirla correttamente.
La Regione Toscana ha quindi varato, per prima in Italia, un programma di lotta a questa malattia, presentato nel corso di una conferenza stampa dall'assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi, assieme a Maria Teresa Mechi, responsabile del settore qualità dei servizi e reti cliniche dell'assessorato, e Riccardo Tartaglia, responsabile del Centro gestione rischio clinico della Regione.
E' un programma triennale che coinvolge tutti i soggetti che possono contribuire alla prevenzione e alla corretta gestione della sepsi: aziende sanitarie, operatori sanitari, strutture sanitarie e sociosanitarie, società scientifiche, organizzazioni professionali, gruppi di interesse istituzionali, associazioni di pazienti. Queste le sei linee di intervento individuate dal programma:
- Sapere come diagnosticare e trattare la sepsi
- Migliorare l'identificazione e il trattamento della sepsi e dello shock settico in tutti i setting clinico assistenziali
- Ridurre i ritardi per salvare vite: aumentare la consapevolezza della sepsi nella popolazione e tra i professionisti
- Costruire un sistema integrato per il monitoraggio e la sorveglianza Sinergia tra programmi di stewardship (strategia di gestione responsabile) antibiotica e lotta alla sepsi
- Percorso microbiologico.
"Una delle minacce più serie per la salute pubblica globale del nostro tempo - ha detto l'assessore Saccardi - è data dalla recrudescenza delle infezioni sia dovute a malattie infettive contagiose che a genesi diversa, come la stessa Oms segnala oramai da diverso tempo. La Toscana non si limita, però, a lanciare l'allarme ma, per invertire questo pericoloso trend, propone anche alcune precise linee d'intervento: a partire dalle vaccinazioni, dalle azioni di contrasto alla meningite, ai sistemi di sorveglianza sulle infezioni correlate, all'assistenza, e sulla antibioticoresistenza. Il piano regionale per la lotta alla sepsi si inserisce quindi in una precisa scelta di politica sanitaria, portata avanti in questi due anni, rivolta ad affrontare in maniera sistematica quella che sta diventando una priorità sanitaria".
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