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Attualità mercoledì 01 aprile 2020 ore 15:00

"Così aiutiamo i medici in guerra contro il Covid"

Intervista alla dottoressa Stefania Tocchini che con altre sei psicologhe ha creato i gruppi di assistenza online a supporto del personale sanitario



LUCCA — Gli effetti dell'epidemia di coronavirus che ha travolto anche la Toscana causando fino a oggi oltre 4.600 contagi e 244 morti sono anche quelli, in apparenza invisibili, che colpiscono sul piano umano e morale i medici e gli infermieri che nei reparti Covid e nelle terapie intensive degli ospedali toscani si confrontano ogni giorno con la malattia e con il suo aspetto più terribile: l'elevato numero di persone che soccombono alla malattia.

Proprio per offrire a medici e infermieri un supporto psicologico in questo momento così complesso, sono nati i gruppi di assistenza online creati dalla dottoressa Stefania Tocchini, neuropsicologa e responsabile della psicologia ospedaliera del Polo Sud della Asl Toscana Nord Ovest. Il servizio al momento è attivo su Livorno, Lucca e Pontedera e impegna sette psicologhe della psicologia ospedaliera: Simona Ceccanti, Lucia Picchi, Cecilia Sordi, Lucia Da Valle, Lucia Pennacchi, Sabrina Danti oltre alla stessa dottoressa Tocchini. 

ToscanaMedia QUInews ha raggiunto telefonicamente la dottoressa Tocchini per saperne di più.

Cosa sono i gruppi di assistenza online e come è nata l'idea?

"Tutto è nato dall'esigenza di aiutare il personale sanitario che in questo momento è messo a dura prova con sedute online a cui i medici e gli infermieri accedono attraverso una piattaforma specifica dopo averci contattato per mail. Le sedute prevedono la partecipazione di uno psicologo professionista e di quattro persone a volta. Al momento il servizio è attivato su Livorno con 40 operatori che hanno aderito: 20 medici e 20 infermieri. Con una peculiarità: sono tutte donne! Su Pontedera e Lucca, attualmente, l'assistenza che svolgiamo è individuale: abbiamo declinato il servizio in base alle esigenze dei professionisti che ci hanno contattato".

Come si svolgono le sedute dei gruppi online di assistenza?

"Un coordinatore stabilisce il momento dell'incontro in accordo con i partecipanti. C'è chi si connette all'uscita dal lavoro e chi risponde dal proprio terrazzo di casa. L'idea è quella raccontare la propria esperienza, ad esempio spiegando come è andato il proprio turno e condividerla con gli altri". 

Quali sono i sentimenti espressi dai medici e dagli infermieri impegnati con i pazienti Covid?

"All'inzio c'era il senso di disorientamento legato all'improvviso insorgere dell'emergenza e ai numeri elevatissimi di persone che arrivavano nei pronto soccorso e nei reparti. Poi, la fase successiva, è stata quella più drammatica: il confronto quotidiano con la morte a causa della frequenza sempre più alta di decessi. E' questo che ha colpito profondamente i sanitari: la difficoltà nel salvare vite umane". 

Ed è lì che intervenite voi psicologi?

"Sì, il nostro lavoro, a quel punto, consiste nel dare una lettura del vissuto di ciascuno sul piano emotivo e psicologico mettendo in risalto la professionalità e le competenze che ciascuno di loro, medici e infermieri, impiega nella lotta contro questo virus. E vediamo che, anche nell'arco di un solo incontro, la condivisione delle proprie esperienze aiuta a superare fragilità e paure".

Il vostro aiuto è rivolto solo al personale sanitario?

"No, da due settimane abbiamo attivato una linea telefonica anche per i familiari dei pazienti affetti da Covid. Ci sono reparti come le terapie intensive che gestiscono benissimo il rapporto con i parenti dei degenti. Resta però il fatto che le persone vengono portate in ospedale e restano isolate. Da qui il nostro intervento, attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18 a questi numeri: 0583 449687 per Lucca e Pontedera e 0583 970152 per Livorno".

In conclusione, che impatto ha avuto il coronavirus sul vostro lavoro?

"Ha accentuato il senso di responsabilità collettivo nella sanità: ci si reinventa e ci si adegua alle nuove esigenze. Mi piace vedere il sistema sanitario come una catena fatta di tanti anelli: se un anello si spezza, la catena si interrompe. Tutti noi siamo anelli, tutti noi siamo importanti"

Dario Pagli
© Riproduzione riservata


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