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Attualità venerdì 08 maggio 2015 ore 17:37
"Qui gli immigrati lavorano già gratis"
E' partita dal sindaco di Fabbriche di Vergemoli una lettera indirizzata ad Alfano per raccontare l'esperienza positiva della comunità lucchese
FABBRICHE-VERGEMOLI — Ci sono due richiedenti asilo che lavorano a costo zero per il Comune che ospita 20 rifugiati. Accade a Fabbriche di Vergemoli, in Lucchesia, e oggi il sindaco Michele Giannini ha scritto al ministro Angelino Alfano che nei giorni scorsi è intervenuto durante la Conferenza Unificata sull'immigrazione chiedendo ai Comuni "di applicare una circolare che permette di far lavorare gratis i migranti, invece di farli stare lì a non far nulla che li facciano lavorare". E il sindaco di Fabbriche di Vergemoli ha risposto al ministro: "Come modesto contributo alle sue proposte, possiamo serenamente dirle che siamo estremamente soddisfatti della nostra esperienza".
La lettera del sindaco Giannini è anche un modo per far capire che l'integrazione è possibile anche in un pese di 800 anime dove si registra la concentrazione di rifugiati più alta di tutta la provincia di Lucca e che nella "logica di trasformare un problema in una risorsa", il Comune ha "stimolato un'integrazione attiva attraverso un inserimento progressivo degli ospiti nel tessuto sociale grazie anche alla loro disponibilità a svolgere servizi di manutenzioni stradale e di pulizia neve nei centri abitati".
"Successivamente - racconta il sindaco nella sua lettera ad Alfano -, avendo raggiunto una permanenza di 6 mesi sul territorio nazionale e quindi un permesso lavorativo, è stato possibile, attraverso uno specifico finanziamento della Regione Toscana indirizzato all'inserimento lavorativo delle categorie svantaggiate e garantire ad alcuni rifugiati un tirocinio formativo presso il comune stesso con la concessione di un contributo di 500 euro mensili"
Sul tema dell'immigrazione era anche intervenuto Enrico Rossi, presidente uscente e candidato per le regionali, che aveva rivendicato il modello toscano d'accoglienza senza però lasciarsi andare a facili buonismi. "Noi non vogliamo mega tendopoli o strutture grandi - sottolineò Rossi - siamo per l'accoglienza in piccoli alloggi, magari di fortuna e magari non superconfortevoli. Ma i migranti dovranno non solo dimostrare di sapersi adattare, ma dovranno anche dare un contributo decisivo, facendo piccoli lavori. Da piccolo mi hanno insegnato che chi non lavora non mangia"
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