Attualità martedì 14 ottobre 2025 ore 15:00
Lo smartphone come un compagno di vita

Il rapporto con questi dispositivi al centro di uno studio: per più di un italiano su 2 rappresenterebbero un mezzo contro la solitudine
MILANO — Sempre più multifunzionali, gli smartphone hanno smesso ormai da tempo di essere semplici strumenti per telefonare o inviare messaggi, tanto da diventare al tempo stesso strumenti di lavoro e svago.
Proprio il rapporto tra gli italiani e questo dispositivo è al centro di una indagine condotta da Swappie in collaborazione con Swg, che rivelerebbe come, per più di un italiano su 2 lo smartphone, rappresenterebbe un mezzo contro la solitudine e di distrazione negli attimi di noia, sostegno nelle situazioni di imbarazzo e rifugio dei ricordi più intimi e preziosi.
“La ricerca che abbiamo svolto in collaborazione con Swg - sottolinea Elena Garbujo, Country Manager di Swappie Italia - ci mostra quanto lo smartphone sia diventato un oggetto identitario: un italiano su 3 descrive questa relazione come qualcosa in più dell’uso quotidiano, è un vero legame emotivo, capace di raccontare chi siamo e come viviamo".
Un legame che va oltre la funzionalità
Non sorprende che molti descrivono il proprio smartphone come “una seconda pelle”. Dalla ricerca condotta da Swg emerge con chiarezza che il telefono non è più un semplice strumento tecnologico, ma un compagno nella quotidianità a cui si è affettivamente legati, che rappresenta un’estensione della propria identità e un supporto per affrontare piccole e grandi fragilità: il 70% degli intervistati considera lo smartphone un alleato per combattere la noia, trovando in esso un modo per intrattenersi, scoprire cose nuove e rilassarsi. Ma non è tutto qui: per il 56% degli intervistati il telefono diventa un mezzo di conforto per affrontare momenti di solitudine.
Questa relazione si riflette anche nei comportamenti quotidiani: il 71% lo porta con sé da una stanza all’altra, il 45% lo pulisce prima di appoggiarlo e il 34% prova un senso di sicurezza semplicemente avendolo sott’occhio. Una presenza discreta ma costante, a cui molti dedicano cure e attenzioni, proprio come si farebbe con una persona cara o un oggetto di valore.
Lo smartphone come rifugio emotivo
In un mondo sempre più frenetico, lo smartphone diventa un rifugio sicuro, un luogo dove poter archiviare ricordi, emozioni e tappe significative della propria vita. Per circa un italiano su 2, episodi importanti come viaggi, relazioni, sfide personali o momenti di crescita sono legati al dispositivo che si possedeva in quel periodo. Il legame è particolarmente forte tra i più giovani, dai 18 ai 34 anni, che considerano lo smartphone un vero e proprio scrigno digitale della propria identità, dove custodire frammenti di vita.
Per tutte le motivazioni elencate finora, anche l’idea di separarsi da un vecchio telefono non è semplice. Solo 2 italiani su 5 riescono a passare da un dispositivo all’altro con disinvoltura. Gli altri, invece, sembrano farsi trasportare maggiormente dall’emotività: il 27% teme di perdere qualcosa di importante, il 13% vive il cambio con malinconia, mentre il 21% vive il momento del cambio come un gesto simbolico, legato a una svolta o a un nuovo inizio.
Anche per questo, sono quasi 8 su 10 gli italiani che conservano i vecchi telefoni nei cassetti di casa: un’abitudine in crescita, motivata sì da ragioni pratiche (precauzione o sicurezza dei dati), ma anche da un senso di attaccamento emotivo. Per molti, infatti, “lasciare andare” un vecchio smartphone è un gesto quasi intimo, perché non si tratta di cedere un oggetto, ma di affidare a un’altra persona un pezzo della propria storia.Non a caso, quasi la metà degli intervistati (49%) afferma di provare disagio nel vedere il proprio vecchio telefono nelle mani di qualcun altro. Ed è per questo che quando arriva il momento di vendere o donare il proprio dispositivo, la fiducia diventa un aspetto fondamentale da tenere in considerazione. Il 60% degli italiani cerca, infatti, un interlocutore affidabile, in grado di tutelare non solo la privacy, ma anche quel legame affettivo con il dispositivo che si è creato nel tempo.
Sostenibilità e e-waste: una sfida ancora aperta
Accanto all’aspetto emotivo, cresce anche l’attenzione verso l’impatto ambientale della tecnologia. Il 73% della popolazione è consapevole dell’importanza di adottare comportamenti più responsabili soprattutto per contrastare l’inquinamento causato da uno scorretto smaltimento dei rifiuti elettronici. Ma solo un intervistato su 4 afferma di aver davvero a cuore la questione. L’e-waste è percepito come un’emergenza seria ma ancora sottovalutata, soprattutto dagli over 55.
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