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Attualità giovedì 10 ottobre 2019 ore 18:30

Il più grande impianto di compostaggio in Toscana

L'impianto è gestito da Acea Ambiente ed è stato inaugurato dal governatore Rossi. Altri quattro impianti in corso di autorizzazione dalla Regione



MONTEROTONDO — Tratterà circa 70mila tonnellate all'anno di rifiuti composti dalla frazione organica dei rifiuti solidi urbani, con l'aggiunta di sfalci e potature, fanghi industriali e civili. Stiamo parlando del più grande impianto di compostaggio della Toscana, inaugurato oggi da Acea Ambiente in località Carboli alla presenza del presidenza della Regione Toscana Enrico Rossi.

La capacità dell'impianto di Acea Ambiente già esistente non era sufficiente a garantire il recupero delle quantità di rifiuti organici prodotte nel territorio di riferimento anche in considerazione dello sviluppo della raccolta differenziata. Il nuovo stabilmento, oltre a rispondere a queste esigenze, sfrutta le ultime tecnologie disponibili. L'impianto ha una vita teorica utile di 20 anni. Il conferimento dei rifiuti inizierà il 14 ottobre.

La frazione organica dei rifiuti solidi urbani sarà pari a circa 30mila tonnellate all'anno, i fanghi civili ad altre 25mila tonnellate, il verde a 15mila tonnellate. Al termine del ciclo di lavorazione, saranno prodotte circa 25mila tonnellate di ammendanti (fertilizzanti in grado di migliorare le caratteristiche organolettiche dei terreni), oltre ad energia termica e a energia elettrica per alimentare l'impianto stesso, con una capacità di circa 6.000 megawattora l'anno.

In questa fase verrà prodotto il biogas che alimenterà l'impianto di cogenerazione ma anche una frazione solida (il digestato) che, miscelata alle altre frazioni organiche in ingresso, alimenterà la sezione di compostaggio aerobico. Invece l'acqua di risulta dalle operazioni di pressatura verrà inviata alla vasca raccolta del percolato.

"La strada del riciclo - ha aggiunto il presidente Rossi - richiede forti investimenti. Sono quelli, per decine di milioni di euro, che si stanno realizzando nei distretti produttivi della Toscana, facendo un favore all'ambiente, ma creando anche occupazione aggiuntiva. Qui a Monterotondo si tratta di circa 15 dipendenti diretti in più e di altrettanti nell'indotto. E se spesso la logica dominanante è quella di inseguire i comitati del "no", occorre invece assumersi la responsabilità di governare i processi, così come fa la Regione".

Il presidente Rossi ha poi osservato come la Regione per concedere questo tipo di autorizzazioni impieghi soltanto sei mesi, se la domanda è correttamente corredata di tutti gli elementi, e nove mesi nel caso in cui ci sia necessità di ottenere una documentazione aggiuntiva, sottolineando come si tratti di tempi di livello europeo.

"Ci vogliamo muovere fortemente - ha quindi concluso - in direzione della differenziazione e del recupero della materia. Il nostro obiettivo è quello di arrivare a seicentomila tonnellate l'anno di rifiuti solidi urbani trattati con questa modalità. È per questo che abbiamo altri quattro impianti di questo tipo in corso di autorizzazione regionale".


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