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Attualità venerdì 07 aprile 2023 ore 18:45
Natalità al minimo storico, Toscana sotto la media nazionale
L'età media del parto per le donne toscane è quasi 33 anni. La regione dove nascono meno bimbi è la Sardegna, quella più prolifera il Trentino
TOSCANA — L'Istat ha lanciato un nuovo allarme sulla natalità in Italia dove, nel 2022, sono venuti alla luce meno di 7 neonati ogni mille abitanti a fronte di 12 decessi. Un saldo demografico negativo davvero preoccupante, con un numero medio di figli per donna pari 1,24 e una speranza di vita per ogni neonato di 82,6 anni.
In Toscana, nel 2022, sono nati 21.600 bambini, il 4,5% in meno rispetto al 2021. L'indicatore della natalità è ancora più basso di quello nazionale: 1,16 figli in media per ogni donna toscana, in calo rispetto al 2021 (1,20) e identico a quello di due anni fa (1,16). In compenso l'età media delle madri al momento del parto è leggermente più alta della media nazionale, 32,8 anni.
La regione italiana dove si fanno più figli è il Trentino Alto Adige (1,51 in media per ogni donna), quella dove se ne fanno meno la Sardegna (0,95, neppure uno per ogni donna). Pochissimi neonati anche in Molise e in Basilicata (1,09 in media per ogni donna).
Per quanto riguarda le province toscane, quella di Firenze ha la media più alta di figli per donna e l'età media più alta fra le madri. Qui sotto tutti i dati:
Lucca - 1,09 figli per donna, età media al parto 32,9 anni
Prato - 1,06 figli per donna, età media al parto 32,3 anni
Massa Carrara - 1,1 figli, età media al parto 32,1
Grosseto - 1,15 figli, età media al parto 32,4
Pistoia - 1,17 figli, età media al parto 32,6
Arezzo - 1,17 figli, età media al parto 32,7
Pisa - 1,17 figli, età media al parto 32,9
Siena - 1,18 figli, etò media al parto 32,4
Livorno - 1,18 figli, età media al parto 32,6
Firenze - 1,19 figli, età media al parto 33,3
A commento dell'indagine, l'Istat fa notare il recupero di attrattività dell'Italia per i migranti: nel 2022 ne sono stati registrati 229mila in più, 70mila in più rispetto al 2021 e quasi il triplo in più rispetto al 2020. Ma quelli sono stati gli anni della pandemia di Covid, durante i quali il fenomeno migratorio ha subìto una pesante battuta d'arresto in molti Paesi del mondo.
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