Attualità mercoledì 25 novembre 2020 ore 17:07
Niente sci per Natale, ristori per le attività economiche
Lo ha annunciato il ministro Boccia dopo le proteste innescate dalla volontà del governo di chiudere tutti gli impianti durante le festività natalizie
ROMA — La decisione del governo di decretare la chiusura degli impianti sciistici per il periodo di Natale ha scatenato proteste a tutti i livelli ma non sembra che l'esecutivo abbia intenzione di tornare sui suoi passi. E per tutti gli operatori economici sono previsti ristori.
"Ci saranno ristori certi per le attività legate allo sci ma anche per bar, ristoranti, palestre, attività che meritano la massima attenzione ma la protezione della vita e della salute vengono prima di tutto - ha dichiarato il ministro degli affari regionali Francesco Boccia - Tutti quanti abbiamo a cuore la pratica dello sci e delle attività economiche correlate. Così come è stato per gli stabilimenti balneari, che quest'anno sono partiti più tardi, discuteremo insieme se partire un mese, 40 o 50 giorni dopo, valuteremo con i dati e faremo una valutazione che sarà prima di tutto di sicurezza sanitaria".
Secondo gli assessori al turismo delle regioni alpine, la mancata apertura a partire dall'8 Dicembre degli impianti sciistici, mantenedoli chiusi da Natale all'Epifania, comporterà una perdita per il settore e per l'indotto di venti miliardi di euro, una cifra vicina all'1% del prodotto interno lordo nazionale, e pregiudicherebbe l'intera stagione delle vacanze invernali.
In Toscana la chiusura obbligata per gli impianti avrà conseguenze pesantissime per i quattro comprensori storici dell'Abetone, della Garfagnana, del Monte Amiata e di Zum Zeri, in Lunigiana.
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