Politica giovedì 16 aprile 2015 ore 18:00
Pd, bagarre sulle liste a Siena e Pistoia
Il candidato Piero Ricci è stato prima estromesso dal partito senese e poi riammesso dai garanti. Mentre a Pistoia volano le minacce telefoniche
FIRENZE — Tra due giorni, il 18 aprile a Firenze, la direzione regionale del partito porrà fine a tutte le polemiche e entro lunedì prossimo le candidature saranno messe tutte nero su bianco. Intanto però si moltiplicano gli scontri tra gli aspiranti candidati e le segreterie locali. Ultimi in ordine di tempo quelli di Siena e Pistoia.
Nella città del palio la bagarre ruota attorno al nome di Piero Ricci, presidente della Polisportiva Mens Sana 1871, escluso dalle liste per le elezioni regionali del 31 maggio prossimo dalla direzione provinciale del Pd. Una decisione impugnata da Ricci e dall'associazione Confronti che ne ha sostenuto la candidatura e che si è rivolta al comitato di garanzia del partito. Risultato: Ricci è di nuovo in corsa. I garanti, stando a quanto riporta l'associazione confronti, avrebbero deciso che "l'esito della direzione provinciale del Pd non può essere considerato una delibera formalmente assunta ma assume la valenza di un atto di ricognizione". In attesa della direzione regionale, l'unico organo preposto a prendere una decisione di questo tipo.
Sull'affaire Ricci però si anche registrato un botta e risposta tra il presidente del consiglio regionale, il senese Alberto Monaci, e il numero uno del partito in Toscana, Dario Parrini. Con Monaci che ha accusato i vertici locali del partito di aver escluso Ricci per riproporre i vecchi schemi del passato. "Continua quel meccanismo amministrativo - ha detto Monaci - che ha distrutto un patrimonio, che essenzialmente era senese o della comunità di Siena e Grosseto. Pero', va detto, alla fine era anche un patrimonio importante per la regione Toscana e per tutta Italia". Il patrimonio cui fa riferimento il presidente del consiglio regionale è, ovviamente, quello del Monte dei Paschi.
A tutto questo Parrini ha replicato con due osservazioni. "La direzione regionale del Pd - ha scritto in una nota il segretario regionale - sceglierà con correttezza senza farsi condizionare da bizzarri ultimatum o penultimatum". Non solo. "Citando i vecchi metodi del passato - ha proseguito Parrini - , ai quali io sono del tutto estraneo e dei quali lui è stato invece grande protagonista, Monaci fa un autogol".
Intanto volano gli stracci anche nel Pd di Pistoia. L'ex consigliere comunale Simona Laing, esclusa dalle liste, ha accusato Roberto Bartoli, membro della direzione nazionale e provinciale del partito, di averla minacciata. Laing ha diffuso una telefonata, registrata quando ancora doveva raccogliere le firme per presentare la sua candidatura, in cui Bartoli la invitava a soprassedere, aggiungendo "Non sai quanta merda ti arriva addosso". Laing alla fine le firme le ha raccolte con l'aiuto dei civatiani, ma è stata poi esclusa dalla direzione provinciale per far posto a una candidata di montagna.
Chi non si scompone per la telefonata, per altro registrata a sua insaputa, è Bartoli. "Chi ha montato tutto questo - ha detto il membro della direzione provinciale del Pd -, se ritiene che ci siano gli estremi, vada in Procura della Repubblica. Io dormo sonni tranquillissimi".
In ogni caso, la registrazione di questa telefonata è stata inviata dalla Laing al segretario regionale Dario Parrini: a lui e alla direzione del 18 aprile spetta il compito di dirimere anche questa vicenda.
Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI