Attualità martedì 12 luglio 2016 ore 13:37
Il vescovo scomunica la chiesa fatta in casa
Monsignor Tardelli ha scritto ai fedeli invitandoli a non frequentare la "chiesa privata" lefebvriana costruita da un cittadino nella sua abitazione
MONTALE — Una chiesa privata "fai da te", ricavata dentro la propria abitazione, nella quale si svolgono celebrazioni liturgiche officiate da sacerdoti appartenenti alla congregazione lefebvriana.
Per la chiesa privata costruita da Alessandro Meoni nella sua casa di Montale è arrivata la "scomunica" da parte del vescovo di Pistoia monsignor Fausto Tardelli. La lettera è esposta sulla porta della parrocchia di Montale ed è stata letta durante la messa domenicale.
Pur non citandolo mai espressamente, Tardelli fa riferimento ad un oratorio "eretto in luogo privato senza alcuna autorizzazione ecclesiastica" nel quale "si sono celebrate e si celebreranno celebrazioni liturgiche da parte di sacerdoti appartenenti alla Fraternità San Pio X".
Il vescovo, nella sua lettera ai fedeli della parrocchia di Montale, precisa che "la Fraternità San Pio X non è un’istituzione (né parrocchia, né associazione) della Chiesa Cattolica" e che, nonostante la revoca della scomunica a quattro presuli della Fraternità, disposta da Papa Benedetto XVI, "le questioni dottrinali rimangono e finché non saranno chiarite la Fraternità non ha uno statuto canonico nella Chiesa e continua ad essere in una posizione irregolare, non in piena comunione con la Sede Apostolica».
"Questo basta – continua il vescovo – Perché ogni fedele sinceramente cattolico si tenga doverosamente lontano dalle celebrazioni che si svolgono nel suddetto luogo. Ciò vale soprattutto per chi ospita e organizza tali celebrazioni in ambienti di sua proprietà».
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