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Attualità mercoledì 02 dicembre 2015 ore 15:08

Il Sap protesta davanti alla casa di Renzi

Il sindacato autonomo di Polizia annuncia una manifestazione a Pontassieve per chiedere al premier una risposta sui tagli alla sicurezza



PISTOIA — Ad annunciare la protesta è una nota del Sap di Pistoia che, tra l'altro, nei giorni scorsi aveva denunciato la scarsità di giubbotti antiproiettile in dotazione alle forze di polizia e la copertura radio a macchia di leopardo sul territorio pistoiese. Insieme al Sap, Sappe sindacato della polizia penitenziaria, Sapaf (Corpo Forestale) e Conapo (Vigili del Fuoco), in rappresentanza della maggioranza del personale sindacalizzato di 4 Corpi in divisa dello Stato.

"La nostra protesta pacifica di domani a Pontassieve - si legge nella nota - è un simbolo perché vogliamo che sia il Presidente del Consiglio in persona a occuparsi dei problemi dell'apparato della sicurezza. Negli anni passati siamo andati ad Arcore, domani saremo davanti alla residenza di Renzi. Noi siamo un sindacato autonomo e esprimiamo il nostro dissenso nei confronti di chiunque, senza vincoli e pregiudizi. Proprio perché siamo un sindacato autonomo, non confederale, che al proprio interno fa convivere varie sensibilità, anche politiche".

A dirlo è Andrea Carobbi Corso, segretario provinciale del Sap, che domani guiderà la delegazione di poliziotti pistoiesi alla protesta nazionale organizzata dal sindacato autonomo a Pontassieve.

"Le risorse stanziate per la sicurezza - dice Carobbi Corso - dopo 10 anni di tagli e ridimensionamenti non sono sufficienti e soprattutto ben 500 milioni del miliardo previsto vanno alla difesa, dunque alle missioni internazionali e alle possibili spese di guerra legate all'Isis. Quelle risorse devono essere assegnate alla sicurezza civile, non ai militari. E anche per quel che riguarda il bonus da 80 euro, pensiamo che si tratti di una misura non strutturale e un po' spot. Dopo 6 anni di blocco contrattuale, vogliamo un contratto, non un bonus che per altro non finirà neppure nella pensione e che soprattutto è destinato a durare un anno. Soprattutto, in ogni caso, vogliamo formazione adeguata, giubbotti antiproiettile non scaduti, mezzi idonei e tanto, tanto addestramento. Da anni operiamo senza tutto questo. Ora le sfide del terrorismo richiedono altro".


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