Attualità lunedì 29 novembre 2021 ore 13:57
Pietro, Vasco e gli altri, 10 contadini benemeriti
Sono le colonne di agricoltura, florovivaismo e pastorizia nel Pistoiese e sono stati premiati nel corso della Giornata di Ringraziamento
PROVINCIA DI PISTOIA — C'è Pietro, 93 anni: ha iniziato a fare il contadino nel dopoguerra e ha smesso due anni fa di lavorare nel suo vivaio a Masotti. C'è Vasco, 88 anni: di giorno batte i pascoli montani di San Marcello Piteglio col suo gregge di pecore massesi, poi a sera ne trasforma il latte in pecorino a latte crudo. E Agabito, allora? Ha 83 anni e nella sua azienda che si estende per circa 6 ettari a Monsummano Terme si è specializzato nella coltivazione di ulivi ma dedica uno spicchio di terreno anche alle viti.
Pietro, Vasco e Agabito sono solo 3 fra i 10 coltivatori benemeriti premiati da Coldiretti Pistoia nella 71a Giornata di Ringraziamento che si è svolta a Monsummano Terme, una festa dell'agricoltura pistoiese celebrata con tanti bambini al cospetto dei benemeriti senior che hanno fatto la storia del settore in provincia.
Cuore della manifestazione è stata la messa nella basilica Santa Maria della Fontenuova con la tradizionale benedizione dei mezzi agricoli, a cominciare dai trattori. “Dopo un anno di stop dovuto all’emergenza Covid – ha dichiarato Fabrizio Tesi, presidente di Coldiretti Pistoia - siamo di nuovo a celebrare la Giornata del Ringraziamento che ha lo scopo di presentare al Signore gioie e sofferenze, fatiche e speranze del lavoratore della terra".
Tra le autorità presenti il prefetto vicario Carmela Crea, il sindaco di Monsummano Terme Simona De Caro, i consiglieri regionali Luciana Bartolini e Marco Niccolai (presidente commissione aree interne), il vicecomandante dei carabinieri di Monsummano Terme Antonino Bavuso, il presidente del Consorso di Bonifica Basso Valdarno Maurizio Ventavoli e il suo vice Simone Ferroni.
Il perno della festa è stata la premiazione dei Benemeriti: "Abbiamo ritenuto –spiega Gianfranco Drigo, direttore di Coldiretti Pistoia - di dare un riconoscimento a gente che ci ha tramandato tradizione e sapere, e che ancora ci trasmettono l’amore che hanno per la terra. Perché vedere il proprio passato aiuta a capire ed affrontare il futuro”. E allora eccoli, i 10 benemeriti.
- Agabito Ciottoli, 83 anni di Monsummano Terme: la sua azienda si estende per circa 6 ettari nel Comune di Monsummano Terme. Imprenditore storico di Coldiretti, con un impegno diretto in associazione: Agabito ha anche ricoperto la carica di Presidente di Sezione. Azienda di tipo tradizionale, un tempo coltivava ed allevava un po’ di tutto, come avveniva spesso in zona. Ulivo, vite e grano e poi, la stalla per allevamento di bovini da carne, circa una decina, e allevamento di animali di bassa corte e ovini. Nel tempo si è specializzato nella coltivazione degli ulivi arrivando a coltivarne un migliaio con produzione di olio Igp Toscano e una piccola porzione di vigneto destinato a uva atta a produrre Chianti Docg.
- Antonio Moreno Giorgi, 74 anni di Pieve a Nievole: è stato tra i primi ad allevare bovini limousine in zona. Tra i comuni di Monsummano Terme e Pieve a Nievole Antonio Moreno, oggi 74enne, gestisce con i figli Valentino e Paolo Le Corti, un allevamento di bovini da carne di circa 400 capi a Pieve a Nievole, altamente meccanizzato e a basso impatto ambientale, grazie a tecniche di allevamento nel pieno rispetto del benessere animale, e un terreno di circa 60 ettari tra affitto e proprietà su cui si coltiva parte importante dell’alimentazione dei bovini. In continuità con le impostazioni di Antonio Moreno, i figli Valentino e Paolo continuano l’opera di innovazione aziendale, attivando la linea Toscana/Toscana: capi nati, allevati e macellati in Toscana, nel rispetto di un preciso disciplinare.
- Catia Verdetti, 77 anni di San Marcello Piteglio: classe 1944, ha trasmesso passione e competenze alle nipote Rachele con cui collabora a far formaggi. Catia Verdetti, pastora, sul podere sul Monte Oppio alleva ovicaprini e formaggi. Piccole quantità vendute direttamente in azienda, ottenute da pecore e capre alimentate anche con farine di orzo e farro coltivato direttamente. Presenza assidua nella festa dei pastori al Melo. Catia faceva tutto questo e ancora fa tanto.
- Elio Niccolai, 95 anni di Quarrata: ha creato e strutturato l’omonima azienda che insieme ai figli Giacomo, Luca e Paolo ha portato ad essere una delle principali realtà del florovivaismo pistoiese. Con impegno, umiltà e tanta determinazione oggi producono piante ornamentali vendute in Italia e all'estero. Tanta determinazione Elio l’ha mostrata anche nella vita sindacale in Coldiretti anche ricoprendo il ruolo di consigliere dell’Associazione provinciale dei Pensionati di Coldiretti.
- Gianfranco Grani, 89 anni di Serravalle Pistoiese: Gianfranco è oggi un pensionato, socio Coldiretti e titolare dell’omonima azienda agricola sulle colline del Montalbano, versante di Serravalle Pistoiese. Coltiva oliveti e vigneti da cui ricava olio Igp Toscano e vino. Negli anni ha fatto parte della dirigenza della Coldiretti di Pistoia, ricoprendo il ruolo di Presidente di sezione di Serravalle Pistoiese e Casalguidi, e di consigliere dell’Associazione provinciale dei Pensionati di Coldiretti.
- Osvaldo Panconi, 81 anni di Pistoia: ancora è attivo a produrre magnolie. È il fondatore del Vivaio Panconi (ora condotto insieme alle figlie) specializzato nelle produzioni di questi alberi che possono raggiungere dimensioni notevoli Osvaldo Panconi oltre mezzo secolo fa decise di destinare una parte dei terreni allora adibiti a colture tradizionali alla semina delle magnolie. Si procurò le pigne a Firenze, andando a raccoglierle nella zona del Parco delle Cascine dove c’erano maestosi alberi di magnolie Gallissoniensis.
- Pietro Capecchi, 93 anni di Pistoia: fino a due anni fa ha lavorato nel suo vivaio a Masotti. Nel dopoguerra ha iniziato a fare il contadino, a quei tempi producendo cereali e allevando bestiame. Poi ha seguito l’evoluzione dell’agricoltura pistoiese, che si è andata a specializzare nel florovivaismo. La camelia è la sua pianta più amata, negli anni ha sperimentato diverse varianti. Pietro da sempre è stato parte attiva nella vita di Coldiretti.
- Renzo Pasquini, 87 anni di Uzzano: oggi è un pensionato ma è stato uno dei protagonisti del polo oricolo pesciatino. Una delle colonne portanti di Coldiretti per oltre mezzo secolo. Tra le altre, Renzo Pasquini eccelleva nella produzione di Strelitzia: la piante simbolo di fedeltà, amore e premura.
- Renzo Selvaggi, 69 anni di Pescia: imprenditore forestale e per molti anni presidente di sezione di Coldiretti di Vellano, nella Svizzera Pesciatina, il taglio selettivo del bosco è stata la sua attività con cui ha contribuito a mantenere il bosco ‘pulito e produttivo’. Ora il testimone è passato al figlio Fabio.
- Vasco Giani, 88 anni di San Marcello Piteglio: da 80 anni percorre i pascoli montani insieme al suo gregge di pecore massesi che guida con le dita e con gli occhi. Alla sera trasforma il latte in pecorino a latte crudo, come da tradizione della montagna pistoiese. Una micro attività che da sempre, come tanti pastori della montagna, vende direttamente ai consumatori le forme di formaggio. Oggi naturalmente ha ridotto il suo gregge, ma la sua attività continua, coi suoi fischi a richiamare le pecore.
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