Attualità mercoledì 03 aprile 2024 ore 15:40
Glaucoma, il modello pratese fa scuola
Il team oculistico dell'ospedale Santo Stefano diventa esempio per la presa in carico dei pazienti cronici. Ecco come
PRATO — Il team oculistico dell'ospedale Santo Stefano di Prato diventa esempio per la presa in carico dei pazienti cronici con glaucoma, una patologia cronico degenerativa che colpisce il nervo ottico. Il direttore della struttura complessa Fulvio Moroni, insieme alla équipe del Centro Glaucoma, i dottori Orsola Caporossi, Anna Paradiso, Luca Terracciano e Arianna Sgheri, hanno messo a punto un innovativo percorso che si è guadagnato uno spazio anche sulla rivista Eye Doctor.
Il tutto parte da una riorganizzazione del percorso ospedaliero, un sistema simil-piramide: alla base troviamo la prenotazione al Cup con ricetta del medico di famiglia e, a seguire, gli ambulatori territoriali di primo livello che eseguono le visite glaucoma standard e glaucoma prioritario.
I pazienti vengono suddivisi per urgenza: coloro che necessitino di un trattamento chirurgico e indirizzati all’ambulatorio glaucoma pre-chirurgico, per una valutazione più approfondita del caso e le formalità burocratiche. Dopo l’intervento il paziente verrà diretto all’ambulatorio glaucoma post-chirurgico, dove gli verrà riservato un protocollo speciale di 5 visite di controllo in 3 mesi, prima di rivolgersi nuovamente all’ambulatorio glaucoma standard in cui proseguirà il suo decorso post-operatorio per un periodo variabile fino a 2 anni.
“Tutto il personale dell’equipe glaucoma, inoltre, – spiega il dottor Moroni - è altamente specializzato su tale patologia; oltre ai medici anche il personale infermieristico e quello tecnico (ortottisti). In generale ogni specialista segue principalmente un ambulatorio (standard/prioritario/pre e post-chirurgico) per ottimizzazioni interne, ma in caso di necessità scambi interni sono sempre possibili. Un’organizzazione di questo tipo va ad ulteriore vantaggio del paziente che ha come riferimento sempre gli stessi oculisti che lo hanno avuto in cura durante tutto il suo percorso clinico, senza contare l’aspetto emotivo e la fiducia che si viene ad instaurare, rafforzando così l’alleanza medico-paziente”.
C'è poi l'aspetto amministrativo, che va incontro ai pazienti, spesso anziani, con deficit visivi e non abituate ad utilizzare sistemi informatici di prenotazione. Qui entra in gioco la segreteria oculistica: "Uno sportello frontale aperto più giorni alla settimana senza appuntamento che - sottolinea Moroni- si occupa di tutte le prenotazioni degli ambulatori specialistici di secondo livello, coordinando le esigenze dei pazienti con le disponibilità attuali. Il paziente ha dunque un punto di riferimento a cui rivolgersi anche per spostare/cancellare/anticipare le eventuali visite”.
Negli ambulatori dedicati al glaucoma transitano circa 20-25 pazienti a settimana, e vengono effettuati circa 10-12 interventi di glaucoma al mese. La patologia, spiega la direttrice sanitaria del Santo Stefano Maria Teresa Mechi, "E' la prima causa di cecità irreversibile" ed è "Asintomatica fino agli stadi più evoluti della malattia. Come per tutte le patologie croniche - sottolinea Mechi- servono dei cambiamenti: solo con scelte gestionali diverse, e quindi ottimizzando e selezionando i percorsi, potremo offrire ai nostri pazienti le cure migliori nel momento più adeguato, riducendo anche i tempi di attesa”.
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