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Attualità venerdì 25 novembre 2016 ore 16:34

L'arte per dire basta alla violenza sulle donne

La Regione Toscana ha celebrato la giornata internazionale contro la violenza sulle donne insieme agli studenti al Centro Luigi Pecci di Prato



PRATO — L'arte come simbolo contro la violenza sulle donne. Al Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato sono stati invitati gli studenti per partecipare alla giornata internazionale contro la violenza di genere. Poesie, letture, un monologo del toscano Paolo Ruffini e tanti braccialetti arancioni simbolo di questa strage. Perché i dati parlano chiaro: in Italia sono state 116 le donne uccise nei primi dieci mesi del 2016. Donne che subiscono ogni giorno maltrattamenti fisici e psicologici, soprattutto tra le mura domestiche. Nei centri anti violenza in Toscana ogni anno chiedono aiuto 2500 donne.

Esposte nel museo Pecci ci sono anche le opere di due artiste che hanno utilizzato la loro arte per divulgare messaggi contro la violenza sulle donne: Susan Lacey, che ha fatto leggere cento lettere di donne violentate a cento uomini e i ritratti di Marlene Dumas.

Per chi subisce violenze, in Toscana il pronto soccorso è la porta d'accesso, non solo alle cure fisiche, ma anche a un percorso di aiuto e supporto, il "Codice Rosa” che dal 2012 al 2016 ha ricevuto 12.387 richieste d'aiuto, da parte di donne e minori.  

Davanti ad una rappresentanza studentesca pratese, all'assessora all'istruzione Mariagrazia Ciambellotti e all'assessore alla cultura Simone Mangani del Comune del Prato, alla presidentessa della Fondazione per le arti contemporanee, Irene Sanesi, la compagnia teatrale pistoiese Gli Omini ha presentato una performance scenica sul tema della violenza di genere. E' stato inoltre proiettato un video girato per l'occasione: un percorso audiovisivo narrato da Paolo Ruffini, voce recitante di due composizioni della poetessa toscana Beatrice Niccolai, che di persona ha poi letto una sua poesia, accompagnato dalle pitture ad inchiostro realizzate dall'artista sudafricana Marlene Dumas per la mostra in corso al Pecci "La fine del mondo".


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Servizio di Serena Margheri
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