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Attualità lunedì 07 settembre 2015 ore 13:12

Profughi, Betori mobilita le parrocchie

Raccogliendo l'invito di papa Francesco, l'arcivescovo ha chiesto un maggior impegno per l'accoglienza. Operazioni coordinate dalla Caritas fiorentina



FIRENZE — L'arcivescovo di Firenze ha invitato ogni parrocchia a farsi "formalmente e concretamente carico dell’accoglienza di una famiglia o di un piccolo gruppo di profughi". 

"Affinchè questo possa essere attuato in modo conveniente - si legge in una nota firmata dal cardinale Giuseppe Betori - ogni parrocchia, da sola o collegandosi ad altre parrocchie vicine, individui spazi per offrire ospitalità a famiglie o gruppi di profughi, fornendo un'abitazione, cibo, vestiario e ogni cura necessaria. Il tutto all'interno del proprio territorio o in luoghi di cui può usufruire, come le ex-canoniche che alcune parrocchie  gestiscono nei piccoli paesi della periferia della diocesi, o che possono essere messi a disposizione dalla stessa parrocchia, da istituti religiosi, da enti diocesani o anche da privati cittadini".

"Per sorreggere questo impegno - prosegue l'arcivescovo - diventa essenziale che la parrocchia abbia, o istituisca in questa occasione, la propria Caritas parrocchiale, in modo particolare per coordinare il volontariato individuale o di aggregazioni necessario allo scopo. Sono certo che la risposta delle nostre parrocchie all’appello del Papa sarà generosa secondo le nostre tradizioni fiorentine".

La diocesi di Firenze si è già mobilitata da tempo offrendo immobili di proprietà dell'Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero. Anche alcune parrocchie si sono già mosse segnalando  locali idonei all’accoglienza, di cui alcuni sono già stati occupati.

Allo stato attuale l’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero ha messo a disposizione 4 strutture per un totale di circa 50 posti e si stanno facendo lavori di ristrutturazione su altri 3 edifici per ricavare altri 50 posti (intervento concluso entro un paio di mesi).

Le verifiche e i sopralluoghi fatti dai tecnici e dalle autorità competenti hanno al momento dichiarato idonee solo queste strutture, rispetto alla lista di quelle proposte che, in genere, hanno bisogno di lavori di adattamento e ristrutturazione.

La diocesi, con un po’ di aiuto, è disponibile a recuperare e rendere agibili altre strutture e in alcuni casi si sta già confrontando con le istituzioni pubbliche. I contatti e la collaborazione con la Prefettura sono continui.

Per quanto riguarda le parrocchie è stata messa a disposizione la canonica di S.Gavino a Scarperia (25 posti), la canonica di Mucciano a Borgo San Lorenzo (20 posti), un’altra struttura che fa capo alla parrocchia di Tavarnuzze (10 posti) e la canonica di San Giusto a Torregalli (18 posti).

A queste si aggiungono le strutture storicamente finalizzate all’accoglienza che sono “Villa Pieragnoli a Settignano, di proprietà della diocesi (60 ospiti), e poi “Casa S.Chiara” e “Casa S. Martino” a Sesto Fiorentino, la “Meridiana” a Scandicci, San Paolino a Firenze (struttura del Comune di Firenze gestita dalla caritas diocesana).

La Caritas diocesana gestisce con i suoi operatori e volontari molti altri luoghi di accoglienza messi a disposizione dai Comuni dell’area metropolitana fiorentina, dalla Regione e da privati, con un importante coinvolgimento delle Caritas parrocchiali. I volontari si occupano non solo del sostentamento materiale delle persone ma anche della loro integrazione che comprende assistenza per le pratiche legali e burocratiche e iniziative di inserimento nella comunità locale.

Complessivamente il volontariato cattolico tramite la Caritas, le Misericordie ed altre associazioni e cooperative si sta occupando solo nel territorio della diocesi di Firenze di quasi un migliaio di persone.


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