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Cronaca giovedì 27 novembre 2025 ore 18:30
Con la truffa del finto carabiniere le spillano soldi e gioielli

I due truffatori sono riusciti a farsi consegnare da un'anziana contanti e preziosi. Rintracciati dai carabinieri veri e arrestati
GAIOLE IN CHIANTI — Con la truffa del finto carabiniere sarebbero riusciti farsi consegnare da un'anziana donna circa 500 euro in contanti e goielli in oro per un valore complessivo attorno ai 15mila euro. E' accaduto a Gaiole in Chianti, dove i carabinieri hanno arrestato due uomini.
Il modus operandi è noto ed è già stato riscontrato in numerosi casi denunciati in passato, sia nella provincia di Siena che sul territorio nazionale: un uomo, spacciandosi per carabiniere, contatta al telefono la vittima, generalmente una persona anziana, e comunica che una vettura di sua proprietà ha causato un grave incidente. Al fine di risolvere la questione il truffatore annuncia alla vittima l'arrivo di un perito a cui consegnare denaro e preziosi a titolo di cauzione.
Questo è ciò che è avvenuto anche la mattina del 25 Novembre quando, a seguito di alcune segnalazioni telefoniche, i militari del nucleo investigativo sono riusciti ad intercettare un’auto con a bordo i due presunti autori della truffa.
La refurtiva è stata recuperata e sarà restituita alla donna. I due sono invece stati portati nel carcere di siena in attesa dell’udienza di convalida.
"Sempre più spesso - si legge in una nota dell'Arma dei carabinieri- malintenzionati si spacciano per Carabinieri o avvocati o falsi incaricati delle società di erogazione di servizi comeluce, acqua, gas per truffare le persone, specialmente gli anziani.La truffa segue uno schema preciso: una telefonata d’allarme in cui l’interlocutore che può conoscere nome, cognome e dati personali,avvisa che un familiare è coinvolto in un grave incidente stradale o in un reato ed è necessaria una somma di denaro come cauzione, ovvero segnala che è necessario effettuare “il controllo tecnico” del contatore. I malfattori utilizzano toni gentili ma decisi, creando pressione emotiva sulla vittima facendola sentire in colpa o in ansia e poco dopo, un sedicente carabiniere o avvocato o il falso addetto si presenta presso l’abitazione per ritirare denaro e anche gioielli che, nel caso del sedicente carabiniere, sono indicati come necessari per effettuare il confronto con la refurtiva rinvenuta nel corso di un’indagine".
Carabinieri e tecnici non chiedono soldi per risolvere problemi legali o familiari né per effettuare verifiche. "Ricevendo una telefonata del genere - questa la raccomandazione dall'Arma - occorre mantenere la calma, contattare un parente o un amico di fiducia per verificare la situazione ed il 112 spiegando l’accaduto, senza aprire la porta a sconosciuti anche se dovessero dichiarare di essere carabinieri".
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