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Politica venerdì 27 febbraio 2015 ore 18:19

Regionali, il Pd vara le regole e il codice etico

Ogni aspirante consigliere dovrà raccogliere per la propria candidatura dal 4 al 6% delle firme degli iscritti e non spendere più di 30mila euro



FIRENZE —  "Abbiamo stabilito regole innovative - ha commentato il segretario del Pd toscano Dario Parrini al termine della direzione regionale - perché grazie alla nuova legge elettorale torniamo alle preferenze". Inoltre, "più che in passato ci siamo dati l'obiettivo di dar voce ai territori e ci siamo imposti limiti rigorosi per quanto riguarda la sobrietà della campagna elettorale. Questo perché non vogliamo che il ritorno alle preferenze sia il ritorno a rodei interni ai partiti. Per questo in Toscana avremo un limite più basso esistente nelle altre regioni" per le spese elettorali. 

Il tetto sarà dunque di 30 mila euro e sarà vietato ai candidati fare uso nel corso della campagna elettorale di manifesti superiori ai 70 cm per 100 e di ricorrere a pubblicità sui mezzi di trasporto pubblici o alle cosiddette 'vele'.

Quanto ai candidati ("nei 13 collegi della Toscana saranno 80, un numero superiore a quello con le primarie del 2005 e del 2010" ha spiegato Parrini) avranno l'obbligo di raccogliere dal 4 al 6% delle firme degli iscritti al Pd 2014 (il numero finale è risultato pari a 43.580 tesserati, in calo rispetto ai circa 59 mila del 2013 e ai circa 52 mila del 2012) o del 15% dei componenti delle assemblee territoriali. Consiglieri regionali e assessori regionali uscenti che si ricandideranno non dovranno invece raccogliere le firme.

Quanto alle alleanze, infine, Parrini ha voluto sottolineare come "Sel si è archiviata da sola e ha deciso di riconsegnarsi nelle mani del Prc e a un'opposizione senza proposta fatta solo di no a tutto". "Noi - ha aggiunto - continueremo a fare le nostre riflessioni sulle alleanze lavorando al nostro programma" escludendo al momento ipotesi di liste civiche 'a sinistra del Pd', ma spiegando che "l'iniziativa del Popolo toscano-Riformisti 2020, mi pare compatibile con il Pd, anche perché portate avanti da persone che su molte scelte hanno votato come noi in Consiglio regionale".


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