Politica martedì 01 settembre 2015 ore 16:14
"Riforma del Senato, l'articolo 2 non si tocca"
Dal palco della Festa dell'Unità del paese del premier, Lotti e Parrini avvertono la minoranza Pd: "Sì al dialogo ma non ci faremo imbrigliare"
RIGNANO SULL'ARNO — "Siamo disponibili a discutere, a dialogare, non abbiamo preclusioni di sorta ma certo non ci faremo imbrigliare da numeri e discussioni varie, vogliamo portare a compimento la riforma". Il giorno dopo l'intervista al Corriere della Sera del presidente del consiglio Matteo Renzi, il sottosegretario Luca Lotti è salito sul palco della Festa dell'Unità di Rignano, paese natale del premier, e ha chiarito bene il concetto: a partire dall'8 settembre, giorno in cui la commissione affari costituzionali riprenderà la discussione sulla riforma del Senato, si potrà riaprire un confronto su molti aspetti ma non del principio cardine: la non eleggibilità del Senato.
"Il confronto c’è stato e ci sarà ancora - ha rinbadito il segretario del Pd Toscana Dario Parrini - ma non possiamo ripartire da zero. Le eventuali modifiche al testo non debbono rallentare il processo di riforma perché siamo un paese in cui, da 36 anni, si parla di riforme senza fare niente. Siamo a un passo dal traguardo e non possiamo tornare indietro".
Durante l'intervento alla festa dell'Unità, Lotti ha commentato anche gli ultimi dati dell'Istat che ha rivisto in positivo l'andamento del Pil dei primi due trimestri del 2015: da +0,3 a +0,4 per cento da gennaio a marzo, da +0,2 a +0,3 per cento da aprile a giugno. L'obiettivo del governo Renzi di garantire una crescita per l'Italia dello 0,7% nel 2015 sembra ora più vicino.
"E’ un’inversione di tendenza, un segno più rispetto a un segno meno, vuol dire che il jobs act in cui abbiamo tanto creduto sta dando buoni risultati -ha dichiarato Luca Lotti - Ma noi non ci accontentiamo, vogliamo sempre di più, già nella prossima finanziaria vedremo segnali importanti sul taglio delle tasse. Siamo contenti ma non ci fermiamo, vogliamo sempre di più perché siamo convinti che le riforme siano un punto centrale per far ripartire il nostro paese".
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