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Politica mercoledì 19 aprile 2017 ore 16:25

La marcia di Lorenzini è un rompicapo per il Pd

Daniele Lorenzini

I Dem in cerca di un candidato dopo il no alle primarie incassato dal sindaco uscente che replica alle voci di un suo possibile avvicinamento a Mdp



RIGNANO SULL'ARNO — "Io fino a prova contraria ho ancora la tessera del Pd che da statuto mi sarà tolta quando presenterò la mia lista, tutto il resto sono voci". 

Il sindaco uscente di Rignano sull'Arno Daniele Lorenzini risponde così alla domanda su un suo possibile avvicinamento al nuovo soggetto politico Articolo Uno-Mdp dopo la rottura definitiva con Il Partito democratico. Ma da abile stratega della propria campagna elettorale, già entrata nel vivo dopo l'annuncio della sua ricandidatura alla guida del paese di Matteo Renzi con il sostegno della lista ciivica Insieme per Rignano, Lorenzini rilancia subito: "Se altre forze di sinistra sono interessate al mio progetto politico ne potremo parlare - spiega - Intanto quello che posso dire è che c'è grande interesse da parte di tantissimi rignanesi e che la creazione della lista procede spedita. Per il resto, non aggiungo altro: c'è ancora un mese di tempo per presentarla e, mi capisce, ci vuole anche un po' di sensibilità nel trattare la cosa. Io quella ce l'ho". 

A escludere manovre di avvicinamento tra il sindaco uscente e Articolo Uno è anche la consigliera regionale di Mdp Serena Spinelli che conferma l'intenzione del nuovo movimento di non correre con propri candidati alle amministrative ma di appoggiare quelli che rispecchieranno maggiormente il proprio programma di sinistra: "Di Rignano non so niente, con Lorenzini ho avuto modo di parlare ma molti mesi fa, molto prima che si consumasse lo strappo - ha dichiarato Spinelli - Dopo la rottura non ci sono stati contatti. E comunque su Rignano, vista l'inevitabile attenzione mediatica, ci andiamo molto cauti". 

Per quanto riguardano il Pd, a questo punto il partito è alle prese con una corsa contro il tempo per trovare un candidato sindaco da schierare l'11 giugno. Un'operazione resa ancor più complessa dal rifiuto di Lorenzini di partecipare alle primarie di centrosinistra proposte dai Dem. Vicenda su cui il vicesegretario rignanese Antonio Ermini tiene a fare una precisazione: "Non è corretto dire che abbiamo offerto le primarie a Lorenzini - ha detto Ermini - casomai abbiamo messo in gioco la leadership del Pd di Rignano per non favorire la destra, perché il rischio è quello. Noi la leadership la mettiamo in mano al centrosinistra". 

All'ipotesi di primarie però ha risposto picche anche 'Sinistra Unita' che ha detto di non voler stringere alleanze con il Pd: "La Sinistra Unita, ovvero il Laboratorio Politico per Rignano, non è in alcun modo in procinto di stringere un'alleanza con il Pd locale", ha dichiarato il gruppo politico a Valdarno Post.

Il dilemma di chi schierare in campo insomma resta. Per Ermini il nome di Giampaolo Maremmi, 73 anni, già sindaco di Rignano dal 1975 al 1980, non è tramontato. "Ma ce ne sono altri" assicura Ermini. Quanto alla strategia, sul tavolo resta quella delle primarie. A meno che, spiega il responsabile enti locali del Pd Toscana Stefano Bruzzesi, "non si converga all'unanimità su un nome, in quel caso non ce ne sarebbe bisogno".

L'aria che si respira in casa Dem, comunque, è pesante. E il risentimento per l'addio di Lorenzini, che è anche medico di famiglia di Tiziano Renzi e a lui vicinissimo fino al deflagrare dello scandalo Consip che vede il padre dell'ex premier indagato per traffico di influenze, c'è tutto. Sarà anche per questo che le similitudini avanzate dagli stessi esponenti Dem sull'ipotetico interessamento del sindaco uscente per Mdp si sprecano. "Sarebbe come se un tifoso sfegatato della Fiorentina all'improvviso si mettesse a votare Juve" è il commento di Ermini. "Una cosa molto simile a riaccasarsi subito dopo un matrimonio felice e un divorzio" la versione di Bruzzesi. 

Il senso non cambia e nemmeno le intenzioni di Lorenzini che ora dalle fibrillazioni interne al Pd sembra solo aver da guadagnare. 

Dario Pagli
© Riproduzione riservata


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