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Attualità venerdì 09 giugno 2023 ore 11:11

Casa, vendite in frenata sotto il peso dei mutui

L’aumento dei tassi di interesse sui mutui pesa sulle famiglie e pare essersi esaurita la spinta della ricerca di spazi del periodo post pandemia



ROMA — Era nelle attese degli operatori del settore ma laconferma è arrivata dai dati appena diffusi dall’Agenzia delle Entrate, il mercato immobiliare italiano è in frenata.

Dopo la spinta del post pandemia con la ricerca di spazi interni, una camera in più per lavoro - studio ed hobby, ed esterni come balconi, terrazze o giardini le compravendite si sono arenate. La mazzata è arrivata dai tassi sui mutui

Sono state 166.745 le transazioni più di 15mila in meno. I primi tre mesi del 2023 chiudono con un calo dei volumi dell’8,3% rispetto allo stesso periodo del 2022. Tutte le grandi città danno volumi in calo ma spicca il dato di Milano, meno 22,9% e Bologna, meno 23,9%, Firenze con il meno 9,4% arriva subito dopo Roma che fa registrare il meno 10,3%.

La Agenzia delle Entrate mette a disposizione la Banca dati delle quotazioni immobiliari

Un calo significativo si registra sulle nuove costruzioni 19,8%. Le soluzioni esistenti invece, hanno registrato un calo del 7,2%.

Cosa dicono gli analisti

In base ai dati dell’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa tra le città che hanno subito una maggior frenata ci sono Bologna e Milano: le due metropoli che negli ultimi anni avevano registrato l’aumento dei prezzi più importante, rispettivamente con 8,1% e 6,6%.

La combinazione di prezzi in crescita e aumento dei tassi sui mutui ha portato a un ridimensionamento dei volumi. Le città non capoluogo hanno registrato un ribasso inferiore rispetto ai capoluoghi invertendo il trend del 2022. Secondo gli analisti di Tecnocasa la motivazione si deve cercare nei prezzi più accessibili nei comuni più piccoli e alti delle città capoluogo dove ancora non si notano cali, ma trattative più lunghe.

Secondo l’analisi di Abitare Co. sulla base dei dati dell’Osservatorio sul Mercato Immobiliare (OMI) dell’Agenzia delle Entrate, nel I trimestre 2023 a soffrire maggiormente sono i comuni capoluogo (10,6%) rispetto ai non capoluoghi (7,4%). A livello territoriale, il calo maggiore si registra nei comuni capoluogo del Nord Ovest (12,5%), mentre l’unico incremento si registra nei non capoluoghi delle Isole (2,3%).

“L’andamento delle compravendite residenziali in Italia, nel primo trimestre di quest’anno, conferma le previsioni che erano state formulate alla fine dell’anno scorso, ovvero che il 2023 sarebbe stato un anno in cui la crescita degli scambi avrebbe subito uno stop, probabilmente per tutti i dodici mesi – dichiara Alessandro Ghisolfi, responsabile del Centro studi di Abitare Co. – L’aumento dei tassi di interesse applicato ai mutui pesa sulle decisioni di acquisto delle famiglie e pare essersi esaurita la spinta della ricerca di spazi più ampi del periodo post pandemia: calano infatti gli acquisti degli appartamenti in generale, ma in particolare di quelli con superfici superiori ai 100 metri quadrati. Se ci saranno ripercussioni sui prezzi di vendita, dovremo aspettare probabilmente la seconda parte dell’anno per registrare un calo in primis delle abitazioni più vecchie e da ristrutturare.”


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