Attualità venerdì 29 luglio 2022 ore 09:38
Covid, l'ondata frena sul serio, in calo incidenza e Rt
Il 43% dei nuovi casi di infezione viene rilevato dopo l'insorgenza dei sintomi. Nuovo monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità
ROMA — Rallenta ancora, vistosamente l'ondata estiva della pandemia di Covid, generata dalla variante Omicron e dalle sue sottovarianti. Lo dimostrano i dati del nuovo monitoraggio settimanale dell'Istituto superiore di sanità.
Vediamo i dettagli:
INCIDENZA DEL CONTAGIO
Nella settimana compresa fra il 22 e il 28 Luglio l’incidenza settimanale a livello nazionale scende a 727 nuovi casi ogni 100mila abitanti. Venerdì scorso era a 977. Sono due le regioni con un'incidenza superiore ai mille casi: Abruzzo e Marche.
INDICE RT DI TRASMISSIONE DEL CONTAGIO
Dal 6 al 19 luglio l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,03 in diminuzione rispetto alla settimana precedente ma sempre al di sopra della soglia di sicurezza epidemica 1 (un positivo al Covid che contagia solo un'altra persona). L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è anch’esso in diminuzione e sotto la soglia epidemica: 0,95 contro il valore 1 della settimana scorsa.
OSPEDALI
Il tasso di occupazione da parte di malati di Covid di posti letto di terapia intensiva è stabile al 4,1% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 28 luglio) contro il 4,1% del 21 luglio. Le regioni con le percentuale più alte di occupazione sono Sardegna, Calabria, Lazio e Sicilia.
Il tasso di occupazione dei posti nei reparti Covid ordinari a livello nazionale scende leggermente al 17% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 28 luglio) contro 17,1% del l 21 luglio. Le regioni con le percentuali di occupazione più alte sono Umbria, Calabria e Valle d'Aosta.
TRASMISSIONE DELL'INFEZIONE
La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in lieve aumento rispetto alla settimana precedente (12% contro 11%). In aumento la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (43% contro il 40,5%), e in lieve diminuzione la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (46% contro il 48%).
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