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Attualità domenica 09 agosto 2020 ore 10:46

Ferie in casa per gli italiani ma sono senza soldi

L'ultimo rapporto di Confturismo mette in evidenza la scelta degli italiani per le mete nazionali ma la spesa media è bassa a causa della crisi Covid



ROMA — La crisi dovuta all'epidemia di Covid-19 non incide solo sulla scelta della località di vacanza ma anche sul budget di spesa dedicato al divertimento e sui giorni di ferie a disposizione delle famiglie, è quanto emerge dall'ultimo rapporto pubblicato dall'osservatorio di Confturismo/Swg relativo al mese di luglio.

L'Osservatorio Confturismo-Confcommercio e Swg di luglio, punta il dito sulla assenza dei turisti stranieri che, tra giugno e settembre, saranno circa 25 milioni in meno rispetto al 2019 e solo di origine europea. Tradotto in incassi si tratta di un 75 per cento in meno con la voragine dovuta alla mancanza di americani e asiatici.

La mancanza degli stranieri è il dato che preoccupa maggiormente le categorie economiche, ma stando ai dati di Confcommercio sono scarse anche le prenotazioni degli italiani, la causa sono i problemi economici e la indisponibilità di ferie. 

Secondo il report è attesa una spesa media di 1.000 euro a famiglia, 680 euro a persona. Un 20 per cento di prenotazioni mancano all'appello anche per la disponibilità delle ferie tra chi le ha anticipate, chi ha deciso di lavorare ad agosto per recuperare i mesi di chiusura e chi attende l'ultimo istante per decidere.

Al primo posto dei pensieri delle famiglie c'è il ritorno ai paesi di origine per rivedere la famiglia e al secondo il riposo totale. Crollo verticale per le visite ai musei dal 33 per cento al 15, dello shopping dal 21 al 5 per cento. Un contraccolpo potrebbe averlo anche il settore benessere perché il riposo è ricercato ma non a caro prezzo.

Il presidente di Confturismo-Confcommercio, Luca Patanè ha commentato "Il quadrimestre giugno-settembre valeva il 60 per cento delle presenze turistiche e della spesa di tutto l’anno in Italia, senza contare l’outgoing, che faceva spendere agli italiani 11,5 miliardi. Di tutto questo, l’estate 2020 salverà forse il 25 per cento". 

Preoccupano i focolai registrati sull'intero territorio nazionale, in alcuni casi dovuti a rientri dall'estero, come in Toscana "L’andamento degli indici epidemiologici e i focolai individuati a macchia di leopardo sul territorio nazionali fanno notizia molto più dell’egregio lavoro che operatori del settore e comunità locali compiono ogni giorno per garantire ai turisti una fruizione serena delle loro vacanze. E’ concretamente a rischio un milione di posti di lavoro” ha concluso Patané.


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