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Attualità martedì 22 ottobre 2019 ore 10:55

​Figlio di due donne, la Consulta dice no

"Difetto di motivazione" per il caso sollevato dal Tribunale di Pisa sull'atto di nascita che riconosca due madri a un bimbo straniero nato in Italia



ROMA — E' stato respinto dalla Corte Costituzionale per "difetto di motivazione" il caso sollevato dal Tribunale di Pisa relativo alla formazione dell'atto di nascita che riconosca due madri per un bimbo nato in Italia ma con nazionalità statunitense, quest'ultima acquisita dalla madre che ha portato avanti la gravidanza dopo la fecondazione eterologa in Danimarca (vedi articolo correlato). A rivolgersi al Tribunale pisano erano state le due donne, una statunitense e l'altra italiana, sposate nello stato americano del Wisconsin che consente i matrimoni tra persone dello stesso sesso e, in caso di figli, le riconosce entrambe come genitori.

I giudici pisani, ricevuta la richiesta dopo il rifiuto dell'ufficiale di stato civile di registrare l'atto di nascita, hanno posto il quesito sulle norme che, di fatto, vietano ad oggi di indicare due madri nell’atto di nascita di un bimbo di nazionalità straniera. Esattamente il caso del figlio avuto dalle due donne.

Dopo la riunione della Corte Costituzionale in camera di consiglio, l'ufficio stampa della Consulta ha spiegato che la questione è stata giudicata "inammissibile per difetti della motivazione dell'ordinanza di rimessione". In sostanza il Tribunale "ha riferito il proprio dubbio di costituzionalità a una norma interna che avrebbe impedito l'applicazione della legge straniera" ma senza individuare "con chiarezza la disposizione contestata" e senza dare "adeguato conto della sua affermata natura di 'norma di applicazione necessaria'". 


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