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Cronaca lunedì 14 agosto 2023 ore 12:10

La truffa dell'estate? E' fatta con lo Spoofing

polizia postale

Ecco come funziona la tecnica che fa comparire sui telefonini un numero specifico. Raggiri in atto proprio con quello della polizia postale



ROMA — Se al momento di una chiamata in entrata sul display del telefonino compare il numero della polizia postale occhio: potrebbe trattarsi di una truffa messa a segno con la tecnica dello "Spoofing". E' la stessa polizia postale a spiegarlo e a mettere in guardia a seguito di diversi episodi avvenuti in tutta Italia, l'ultimo a un cittadino a cui è comparso il numero della Sezione Operativa per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale di Verona.

Ma di che si tratta? "La tecnica cosiddetta dello Spoofing - spiega la Polposta - consente ai malfattori di effettuare delle telefonate via Voip (voice over IP) attraverso computer e dispositivi informatici, permettendo di scegliere il numero che apparirà sul display della vittima chiamata". 

In questo modo il cittadino si sente al sicuro e tende a fare quel che gli si chiede. E son soldi, di solito: "Le tecniche utilizzate dai truffatori per carpire la fiducia delle persone sono in continua evoluzione e uno dei più recenti schemi criminali sfrutta la naturale fiducia che il cittadino ripone nelle forze di polizia".

Ecco come viene agita la truffa dell'estate: "Sono infatti stati registrati casi in cui l’utente, a seguito di un primo contatto via Sms, ha ricevuto chiamate da sedicenti operatori della polizia di Stato e, segnatamente, della polizia postale e delle comunicazioni".

In questa tipologia di truffe la vittima inizialmente viene contattata tramite un Sms apparentemente proveniente dalla sua banca e che proprio per questo si accoda alle notifiche già effettivamente ricevute dalla stessa, rendendo la comunicazione credibile: "Questo messaggio avvisa l’utente di un probabile accesso abusivo al conto, da cui sarebbero in corso dei prelievi non autorizzati", spiega la Polposta.

Fin qui la prima parte della truffa. Poi: "Il raggiro prosegue con una chiamata telefonica, che l’utente riceve da un numero identico a quello della Sezione Operativa per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale della provincia di residenza". E' qui che entra in gioco lo Spoofing.

Il truffatore, spacciandosi per un operatore della polizia postale, invita la vittima a recarsi presso uno sportello automatico e a spostare essa stessa i propri risparmi presso dei conti correnti che gli vengono indicati e definiti come "sicuri", al fine di evitare qualsiasi danno economico da operazioni non autorizzate.

La vittima, presa dal panico, esegue. Ma non solo: "Per guadagnare ancor più la fiducia del malcapitato, lo si invita a verificare su Internet la corrispondenza del numero chiamante con quello dell’ufficio della Polizia Postale presente in rete. La vittima, verificata la corrispondenza del numero e confidando nell’autenticità della chiamata e del riferito pericolo in corso esegue le movimentazioni di denaro indicate, ignaro di essere caduto in una truffa".

Che fare?

La Polizia Postale consiglia, in questi casi, di:

  • diffidare di chi, spacciandosi per un operatore delle Forze dell’ordine, richiede l’esecuzione di bonifici o pagamenti in qualsiasi forma. La Polizia Postale non richiede mai di eseguire movimentazioni di somme di denaro, nè la comunicazione di credenziali di accesso a servizi di home banking; in caso di dubbio, contattare il proprio istituto di credito.
  • nel caso si riceva la chiamata di un soggetto che si presenta come appartenente ad una Forza di Polizia, si consiglia di richiedere il nome il grado e la forza di polizia di appartenenza della persona e riattaccare; ricercare il numero di telefono reperibile in Rete della forza di polizia chiamante. Comporre il numero dell’Ufficio di appartenenza dichiarato e chiedere di parlare con il nome dato dal precedente interlocutore.

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