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Attualità giovedì 19 maggio 2022 ore 18:40

​Vaiolo delle scimmie, primo caso in Italia

Laboratorio analisi - foto di archivio

Il paziente è ricoverato allo Spallanzani di Roma. L'Oms monitora i casi segnalati negli ultimi giorni in Europa. Scheda e raccomandazioni dell'Iss



ROMA — Sarebbe stato identificato in Italia il primo caso di vaiolo delle scimmie, il paziente è ricoverato all'ospedale Spallanzani di Roma. Il paziente si trova in isolamento.

Si tratta di un uomo rientrato dalle Isole Canarie che si è presentato al pronto soccorso dell'ospedale Umberto I.

Sono stati analizzati i campioni organici prelevati dalle lesioni cutanee conseguenti all'infezione per effettuare le indagini epidemiologiche. Nello stesso tempo l'Istituto ha avviato il tracciamento dei contatti.

L'Istituto Superiore di Sanità ha diramato una nota per spiegare che "Si tratta di un’infezione causata da un virus della stessa famiglia del vaiolo ma che largamente si differenzia dal vaiolo stesso per la minore diffusività e gravità. È diffuso in particolare tra primati e piccoli roditori, prevalentemente in Africa. L’infezione si trasmette dall’animale all’uomo attraverso la saliva ed altri fluidi dell’animale o il contatto diretto con l’animale".

Sintomi

L'Iss spiega "Nell’uomo si presenta con febbre, dolori muscolari, cefalea, linfonodi gonfi, stanchezza e manifestazioni cutanee quali vescicole, pustole, piccole croste. Si può trasmettere da uomo a uomo attraverso droplets, contatto con fluidi corporei o con le lesioni cutanee. È possibile che le persone che non sono state vaccinate contro il vaiolo (vaccinazione abolita in Italia nel 1981) siano a maggior rischio di infezione con il monkeypox per l’assenza di anticorpi che, per la similitudine del virus del vaiolo con il monkeypox, possono essere efficaci a contrastare anche questa virosi. L‘infezione è relativamente infrequente nell’uomo e comunque fuori dall’Africa, ma sono stati riportati casi sporadici ed anche un’epidemia in Usa nel 2003, in seguito all’importazione dall’Africa di animali non adeguatamente controllati sotto il profilo sanitario". Infine "La malattia si risolve spontaneamente in 1-2 settimane con adeguato riposo e senza terapie specifiche; possono venir somministrati degli antivirali quando necessario".

La nota dell'Istituto Superiore di Sanità prosegue "Attualmente, sono stati segnalati alcuni casi in Portogallo, Spagna, UK e Italia, finora maggiormente in giovani MSM (maschi che fanno sesso con maschi). L’ECDC ha attivato un sistema di allerta a livello europeo al quale partecipa l’ISS. Inoltre, l’ISS ha costituito una task force composta da esperti del settore ed ha contattato le reti sentinella dei centri per le infezioni sessualmente trasmesse al fine di monitorare continuamente la situazione nazionale.

Raccomandazioni

"Le raccomandazioni prevedono di restare a casa a riposo qualora insorga la febbre e di rivolgersi al medico di fiducia in caso di comparsa di vescicole o altre manifestazioni cutanee. Come prevenzione, è importante evitare il contatto con persone con febbre e valutare con attenzione, prima di ogni contatto personale stretto o contatto sessuale, la presenza di eventuali manifestazioni cutanee inusuali (quali vescicole o altre lesioni) sulla cute del partner. Questo comportamento è utile a prevenire non solo il monkeypox ma anche altre infezioni sessualmente trasmesse" conclude L'Iss.

Epidemiologia della malattia (la scheda dell'Oms sul vaiolo delle scimmie)

L'Organizzazione mondiale della sanità sta monitorando i casi segnalati in Europa, in Gran Bretagna e Irlanda "Il vaiolo delle scimmie è una zoonosi silvestre con infezioni umane accidentali che di solito si verificano nelle parti boscose dell'Africa centrale e occidentale. È causato dal virus del vaiolo delle scimmie che appartiene alla famiglia degli orthopoxvirus. Il vaiolo delle scimmie può essere trasmesso dall'esposizione alle goccioline attraverso grandi goccioline esalate e dal contatto con lesioni cutanee infette o materiali contaminati".

L'Oms spiega inoltre "Il periodo di incubazione del vaiolo delle scimmie è generalmente compreso tra 6 e 13 giorni, ma può variare da 5 a 21 giorni. La malattia è spesso autolimitante con sintomi che di solito si risolvono spontaneamente entro 14-21 giorni. I sintomi possono essere lievi o gravi e le lesioni possono essere molto pruriginose o dolorose. Il serbatoio dell'animale rimane sconosciuto, anche se è probabile che sia tra i roditori. Il contatto con animali vivi e morti attraverso la caccia e il consumo di selvaggina o carne di arbusti sono noti fattori di rischio".

La genesi "Esistono due cladi di virus del vaiolo delle scimmie: il clade dell'Africa occidentale e il clade del bacino del Congo (Africa centrale). Sebbene l'infezione da virus del vaiolo delle scimmie dell'Africa occidentale a volte porti a malattie gravi in alcuni individui, la malattia è solitamente autolimitante. È stato documentato che il tasso di mortalità per il clade dell'Africa occidentale è di circa l'1%, mentre per il clade del bacino del Congo può arrivare fino al 10%. Anche i bambini sono più a rischio e il vaiolo delle scimmie durante la gravidanza può portare a complicazioni, vaiolo delle scimmie congenito o natimortalità. I casi più lievi di vaiolo delle scimmie possono passare inosservati e rappresentare un rischio di trasmissione da persona a persona. È probabile che ci sia poca immunità all'infezione in coloro che viaggiano o sono altrimenti esposti, poiché la malattia endemica è normalmente geograficamente limitata a parti dell'Africa occidentale e centrale".

Infine per quanto riguarda la vaccinazione l'Oms aggiunge "Storicamente, la vaccinazione contro il vaiolo ha dimostrato di essere protettiva contro il vaiolo delle scimmie. Sebbene un vaccino (MVA-BN) e un trattamento specifico (tecovirimat) siano stati approvati per il vaiolo delle scimmie, rispettivamente nel 2019 e nel 2022 queste contromisure non sono ancora ampiamente disponibili e le popolazioni di tutto il mondo di età inferiore ai 40 o 50 anni non beneficiano più del protezione offerta da precedenti programmi di vaccinazione contro il vaiolo".


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