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Cronaca mercoledì 13 febbraio 2019 ore 07:37

A tre anni lasciato sullo scuolabus per sei ore

E' stato dimenticato per 6 ore sul pullmino che doveva portarlo all'asilo. L'allarme lanciato dalla mamma quando è andata a riprenderlo alla materna



SAN GIOVANNI VALDARNO — Per sei lunghe ore da solo sullo scuolabus. E' successo ad un bambino di tre anni rimasto chiuso nel pullmino che doveva portarlo alla scuola materna, e che invece l'autista aveva parcheggiato a San Giovanni Valdarno. A lanciare l'allarme la mamma quando è andata allascuola per riprenderlo. A ritrovare il bimbo i carabinieri: era ancora sul pullman, seduto sul sedile con la cintura di sicurezza allacciata. Impaurito e in lacrime è stato portato in ospedale, ma secondo quanto appreso sta bene. 

Sul mezzo di Autolinee Toscane, che svolge il servizio inconvenzione per il comune, c'era anche un'accompagnatrice di una cooperativa: né lei né l'autista si sarebbero accorti che il piccolo era rimasto lì seduto. I genitori, secondo quanto appreso, presenteranno una denuncia. L'accompagnatrice, secondo quanto dice Autolinee Toscane, è già stata sospesa mentre l'azienda ha avviato un'indagine interna per verificare le responsabilità dell'autista.

Sul fatto è intervenuto anche il sindaco di San Giovanni Valdarno, Maurizio Viligiardi: "Il Comune è parte lesa e farà di tutto per chiarire i contorni della vicenda". Viligiardi si è detto profondamente sconvolto da quanto accaduto promettendo di fare rapidamente chiarezza per accertarele eventuali responsabilità.

"Quanto accaduto è un fatto grave, inammissibile, che non rimarrà impunito. L'accompagnatrice è già stata sospesa dal servizio esaranno presi provvedimenti disciplinari del caso. L'azienda haavviato una indagine interna per accertare le responsabilità". Così Jean-Luc Laugaa. "Abbiamo contattato la famiglia, a cui abbiamo manifestato ed espresso la nostra vicinanza e solidarietà e presentato le scuse più sentite, l'impegno ad assumere tutte le iniziative affinché quanto accaduto non debba più ripetersi - conclude Laugaa - Ci siamo accertati delle condizioni del bambino e abbiamo dato massima disponibilità per qualsiasi necessità e manifestato il necessario sostegno alla famiglia e al bambino".


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