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Attualità venerdì 18 giugno 2021 ore 13:00

La barriera che intrappola le microplastiche

La barriera mobile è stata installata sul canale demaniale di Ripafratta grazie al progetto dell'Università di Pisa e del Consorzio di Bonifica



SAN GIULIANO TERME — Raccogliere le microplastiche nei corsi d'acqua per evitare che arrivino ad inquinare il mare. E' questo l'obiettivo del progetto sperimentale che sta portando avanti il Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno grazie a una convenzione di ricerca con il Dipartimento di Ingegneria dell'Università di Pisa. 

Alla presentazione del progetto anche l'assessora all'ambiente della Regione Toscana Monia Monni. A raccogliere le plastiche finite nei torrenti le barriere mobili progettate dell'Università di Pisa come quella installata sul canale demaniale di Ripafratta nel comune di San Giuliano Terme in provincia di Pisa.

La ricerca “Analisi idraulico idrologico ambientale e tutela mediante applicazione di tecniche di ingegneria idraulica a basso impatto ambientale”, riguarda lo studio idraulico a carattere ecologico ambientale dei corsi d'acqua, in particolare lungo l’asta del fiume Morto e del fosso del Mulino. Fa parte del progetto “Panacea - Paesaggio Agricoltura e Natura, l’Adattamento ai cambiamenti Climatici attraverso la gestione dei servizi Ecosistemici e dell’Acqua” che punta alla condivisione delle conoscenze all’interno del comprensorio della pianura pisana.

"Il progetto che presentiamo oggi punta proprio a un intervento mirato, innovativo, tecnologico e a basso impatto ambientale sui corsi d’acqua grazie alla collaborazione del Consorzio di Bonifica Basso Valdarno e del Dipartimento di Ingegneria dell'energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni dell’Università di Pisa, entrambi partner privilegiati per la salvaguardia dell'ambiente" ha detto l'assessora Monni.

"Il Consorzio è sempre pronto a portare avanti iniziative che possano essere utili a migliorare la qualità dell’ambiente ma anche a studiare soluzioni innovative per rendere l’intervento dell’uomo sempre meno impattante sulla natura – commenta Maurizio Ventavoli, presidente del Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno -. Con i cambiamenti climatici a cui abbiamo assistito in questi ultimi anni ci sarà sempre più bisogno di studi e ricerche che possano essere d’aiuto per prevenire situazioni di criticità".

"Per il Comune di San Giuliano Terme si tratta di un’opera molto importante – ha detto l’assessore all’ambiente di San Giuliano Terme, Filippo Pancrazzi - sia per l’effettivo abbattimento di rifiuti che sarebbe stato liberato in Arno, e di conseguenza in mare, ma anche per l’importanza relativa al monitoraggio delle quantità di plastiche che vengono raccolte. Questa può essere un’informazione importante per aumentare la sensibilità della popolazione sul tema, facendo realmente capire la mole di plastica che canali come questo possono veicolare".

"Da molti anni in laboratorio studiamo e sperimentiamo opere di ingegneria naturalistica a basso impatto ambientale per riqualificare l’habitat fluviale e, visto il forte problema delle macroplastiche abbiamo deciso di iniziare l’attività di ricerca in modo da bloccare le plastiche prima dell’immissione in mare, ovvero, nei corsi d’acqua. Stiamo studiando varie soluzioni poco invasive e facilmente realizzabili per le varie tipologie di corsi d’acqua – commenta Stefano Pagliara, Professore di Idraulica e Costruzioni Idrauliche del Destec UniPi -. I risultati sono positivi… abbiamo già elaborato un database di monitoraggio con vari dettagli tecnici utili per un futuro"


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