Attualità sabato 22 ottobre 2022 ore 18:50
Piccoli cani guida crescono, porte aperte alla loro scuola
Giornata di visite alla Scuola cani guida della Regione alle porte di Firenze, dove da 93 anni si intrecciano storie di generosità e dedizione
SCANDICCI — Guido, 68 anni, ha ricevuto in affido Iago quando aveva 8 mesi. Lui è un cucciolo di golden retriever che da grande sarà un cane guida per non vendenti. "Quando tra un anno dovrò lasciarlo e tornerà alla scuola per poi dopo un ulteriore addestramento di 6 mesi essere consegnato ad una persona non vedente - racconta Guido - so che piangerò. Ma è come un figlio, che a 18 o 20 anni va a fare la sua vita. E sarò orgoglioso e contento di averlo ben educato”.
Sono tante le storie di famiglie che hanno scelto di aiutare la Scuola cani guida di Scandicci accogliendo nelle loro case cuccioli che devono imparare a socializzare, abituarsi a strade e centri affollati, vincendo talvolta paure, per poi accompagnare chi non ci vede e confida su quegli occhi a quattro zampe in grado di renderlo più autonomo di un bastone. Gesti di altruismo, e tante storie di generosità e amore che da 93 anni si intrecciano alla Scuola cani guida della Regione alle porte di Firenze.
L'affido è forse il percorso più complicato del segmento in cui opera la Scuola di via dei Ciliegi che oggi 22 Ottobre ha aperto le sue porte ai visitatori. Sì perché quando il cucciolo nasce è una festa. Quando il cane ormai adulto viene assegnato a una persona priva della vista lo è altrettanto. Sì ma nel mezzo, lì nel percorso educativo e di crescita che trasforma una palla di pelo in un prezioso assitente si gioca la partita vera che mette in campo competenze di istruttori specializzati e generosità delle famiglie che prendono in affido il cagnolino per un anno.
C’è chi è al quinto cane in affido (e due se li è tenuti perché, dopo un anno, non tutti i cani superano l’esame per proseguire il percorso per diventare cani guida); nel tempo ha pure intecciato amicizie anche con i non vedenti a cui il loro piccolo è stato consegnato. C’è chi è alla prima esperienza. C’è chi medita di volerci provare. Sono tutti, in un giornata di Ottobre un po’ nuvolosa ma piacevole, alla Scuola cani guida di villa Martini, 20 minuti dalla stazione ferroviaria fiorentina di Santa Maria Novella, per l’annuale open day che serve a far conoscere l’attività dell’istituto e della Stamperia Braille.
La mattina ci sono stati anche i giochi per bambini, che nel percorso attrezzato nel giardino della villa hanno imparato cosa significhi non vedere e muoversi con un bastone, oppure acuire il senso dell’udito o il tatto. C’è il documentario che racconta di Sabrina Papa, la prima persona non vedente in Italia ad aver conseguito il brevetto di pilota di aereo. Non che sia facile: ma con opportuni strumenti di controllo modificati e volando in squadra si può fare. E c’è Stefania Terrè, artista attrice non vedente che con il cane Italo si cimenta in un monologo sulla diversità (e il linguaggio della diversità) tutto giocato sull’ironia.
Tutto è inziato 93 anni fa
Una bella storia quella della scuola di Scandicci, cominciata più di 90 anni fa. Era infatti il 25 Settembre 1929 quando l’istituto, allora e fino agli anni Sessanta del Novecento in via del Gignoro a Firenze, iniziò ad operare con la consegna dei primi tre cani: Weminne, Edda ed Iris. Nel 1979 la scuola, come la stamperia Braille che produce senza finalità di lucro testi per non vedenti, è passata alla Regione, che ne ha mantenuto il carattere nazionale. E a tutt'oggi l’istituto, che consegna cani in tutta Italia, è il più antico in attività assieme all’americana Seeing Eye. Una scuola unica, la sola pubblica in Italia.
“Siamo molto orgogliosi di avere questa scuola, l’unica pubblica in Italia", ha sottolineato l’assessora regionale alle politiche sociali della Toscana Serena Spinelli intervenuta alla giornata di festa. "Se - aggiunge - i cani vanno alle persone non vedenti, attorno al crescerli ed allevarli c’è la risposta di un gran pezzo di Toscana”.
Dopo Weminne, Edda ed Iris tanti sono stati gli amici a quattro zampe allevati, addestrati e consegnati in tutti questi anni. Come Giove o Pepe, Socrate e Nicole, Giava, Otto ed Alderica, diventati figurine di un album come eroi a quattro zampe. Come Bob e Tabacco, i due cuccioli più piccoli alla festa di oggi, due labrador neri grandi poco più di un peluche che da pochissimi mesi hanno iniziato il loro percorso in famiglia, morbidosi e smaniosi di giocare e farsi accarezzare.
“Qui cresciamo, giochiamo, impariamo e scopriamo il mondo – racconta un pannello –. Pronti poi a lavorare”. A lavorare come Ido, 7 anni, che con il suo istruttore mostra come il cane impari ad evitare passaggi ed ostacoli che per lui magari non sarebbero un problema, ma per la persona che accompagna sì. I cani vengono preparati con tecnica di addestramento gentile, ignorandoli quando combinano un pasticcio e rinforzando un un premio - biscotto, carezza o pallina che sia - i comportamenti corretti.
E a furia di premietti... “Lo portiamo al centro commerciale, ma ci hanno detto di non viziarlo”, dice un babbo con due bimbe di Empoli che hanno accanto il loro cucciolotto. “Gli insegniamo a girare sicuro per le strade della città o a salire sul bus e la tranvia” aggiunge un’altra coppia. I cani vanno infatti esposti al maggior numero di esperienze possibili nell’anno di affido, in modo che poi non le vivano con terrore.
Quasi tutti i cani nascono nella scuola di Scandicci, che ha fattrici selezionate. A volte arrivano pure dall’esterno, regalati, come i 12 attesi per Dicembre. Le razze prescelte sono labrador e golden retriever, le più mansuete. Anche i pastori tedeschi sono perfetti, ma si affezionano più di altri alle famiglie (e dopo l’anno di addestramento sarebbe un problema) oltre a volte a far paura in chi li incontra per strada.
La scuola è in prima linea in tutto il percorso
“Certo – confidano alcuni affidatari – ci possono essere anche momenti difficili. Ma la scuola è sempre al tuo fianco”. I cani in affido periodicamente vi fanno ritorno, seguiti dagli istruttori. Anche per questo il distacco dalla famiglia, per gli amici a quattro zampe, non è mai traumatico. Viene verificato il corretto svolgimento del programma, momenti di esame vissuti dalle famiglie con quella stessa trepidazione e soddisfazione di quando, da genitori, si va a parlare con gli insegnanti dei figli. Vengono corretti alcuni comportamenti.
“La scuola assiste gli affidatari in tutto – spiega Massimo Bugianelli, responsabile della scuola -: ciotola, cibo, cure veterinarie, medicinali, guinzaglio e qualsiasi alrro possa essere utile al cane”. Potenzialmente ogni anno possono essere addestrati e consegnati da 24 a 26 cani.
Cinque amici a quattro zampe sono adesso in consegna ad altrettanti non vedenti e a Maggio partirà un corso per altri 10 cuccioli. Per chi vuole avvicinarsi a questa esperienza le porte della Scuola cani guida in via dei Ciliegi 26 a Scandicci sono spalancate dal lunedì al sabato fino alle 13. Per candidarsi all’affido basta riempire un modulo, anche on line. Per informazioni si può chiamare lo 055.4382855.
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