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Cronaca venerdì 20 giugno 2025 ore 16:13

Una tartaruga azzannatrice vaga per strada

L'esemplare, la cui detenzione non è permessa, è stato recuperato dai carabinieri forestali e affidato ad un centro specializzato



SCANDICCI — Avvistata mentre vagava su una strada, una tartaruga azzannatrice è stata affidata ad un centro specializzato. In seguito al ritrovamento, avvenuto in una zona periurbana a Scandicci, sono state avviate le indagini per risalire a chi, presumibilmente, l'ha abbandonata.

Sul posto, dopo la segnalazione di un cittadino, sono intervenuti i carabinieri forestali. 

L'esemplare, con un carapace di circa 40 centimetri di diametro, è stato prelevato e affidato in custodia temporanea a centro specializzato per animali di questa specie, originaria del Nord America e non autoctona. A Maggio scorso un fatto analogo era avvenuto ad Empoli.

La tartaruga azzannatrice, spiegano i carabinieri in una nota, è una specie inclusa nell’allegato B del Reg. CE 338/1997 relativo alla protezione di specie della flora e della fauna selvatiche mediante il controllo del loro commercio, ed è inserita nell'elenco degli animali pericolosi del D.M. 19.04 1996 in riferimento al decreto legislativo n.135/2022 in materia di commercio, importazione, conservazione di animali della fauna selvatica ed esotica.

Considerando, aggiungono dall'Arma, che "La tartaruga in questione era di certa provenienza domestica e non dall'ambiente naturale, perché trattasi di specie non autoctona", i carabinieri forestali hanno segnalato il fatto all'autorità giudiziaria, ipotizzando i reati di abbandono di animali, di detenzione di esemplari di specie protette senza la prescritta documentazione e per detenzione di esemplare considerato pericoloso per la salute, la pubblica incolumità e la biodiversità.

I carabinieri forestali precisano che gli esemplari di tartaruga azzannatrice non possono essere detenute in alcun modo. 

Per quanto riguarda le testuggini terrestri autoctone, invece, la detenzione non è più regolarizzabile a far data dal 1995: si tratta di esemplari che non possono essere assolutamente prelevati dall’ambiente naturale e, qualora vengano rinvenute in ambiente urbano, vanno ricollocate in natura, anche in zona periurbana rurale lontana da vie trafficate.

La Testudo hermanni autoctona è la specie di Testudo con areale più ampio nel territorio nazionale: l’Italia centrale lungo la fascia costiera tirrenica di Toscana e Lazio è la parte dell’areale dove la distribuzione è decisamente più continua e diffusa. Si tratta di specie minacciata di estinzione dunque particolarmente protetta.

Altro discorso si deve fare per gli esemplari allevati per la vendita, il cui commercio e detenzione è consentito previo rilascio dell’idonea certificazione di provenienza.

Altro discorso ancora riguarda le tartarughe acquatiche Trachemys scripta: con l’entrata in vigore del D.Lgs 230/2017, le specie incluse nell’elenco europeo delle specie esotiche invasive non possono essere detenute, allevate, poste in condizione di riprodursi. Fino al 2019 era possibile la regolarizzazione purché il possesso fosse denunciato, gli individui fossero custoditi in modo da evitarne la fuga o il rilascio nell’ambiente naturale e ne venisse impedita la riproduzione.

Lo scopo della norma è evidentemente di ridurre al minimo e mitigare gli effetti negativi sulla biodiversità causati dall'introduzione e dalla diffusione, sia deliberata che accidentale, di specie esotiche invasive, rispetto alle specie “nostrane”. La Trachemys scripta è una testuggine di origine nord americana, strettamente legata all’acqua, le più comuni sono la Trachemys scripta scripta detta testuggine palustre americana o testuggine dalle orecchie gialle e la Trachemys scripta elegans, detta testuggine dalle orecchie rosse. Queste tartarughe non possono essere mai detenute.


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