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Arte giovedì 27 marzo 2014 ore 19:43

Sgarbi ''La Tavola Doria è una patacca''

Vittorio Sgarbi ha definito ''un crimine'' che il dipinto di ispirazione leonardesca sia esposto nella sala delle carte geografiche degli Uffizi



FIRENZE — ''Non posso crederci, non puo' essere vero - ha detto Sgarbi - lo dico al mio amico Antonio Natali che dirige gli Uffizi: la Tavola Doria è una patacca da Porta Portese che non supera i 2000 euro di valore: qualunque spesa che serva a esporla e a recuperarla è un crimine dello Stato contro se stesso. I magistrati aprano un'inchiesta''. ''Non è tollerabile che il primo museo d'Italia ospiti una schifezza del genere - ha concluso Sgarbi - E non posso ritenere Natali responsabile della decisione di ammettere la 'ciofeca'''. ''La reazione di Natali mi sembra eloquente - ha concluso Sgarbi - ha detto 'obbedisco'''.
Sulla Tavola Doria è rappresentata una scena della battaglia di Anghiari, lo stesso soggetto dell'affresco perduto di Leonardo da Vinci nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio.Trafugata e portata all'estero per alcuni decenni,  dopo una complessa vicenda giudiziaria è tornata al governo italiano che l'ha assegnata agli Uffizi.
Il direttore della Galleria Antonio Natali non ha voluto commentare le critiche di Vittorio Sgarbi. ''Lascio le polemiche agli altri - ha detto Natali - Mi limito a dire che gli Uffizi hanno accolto la Tavola Doria su richiesta del Ministero per i culturali''.
Secondo  Maurizio Saracini, un ingegnere che per anni ha cercato la Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci a Palazzo Vecchio  con strumenti tecnologicamente avanzati, bisognebbe sottoporre la Tavola Doria a uno studio scientifico per verificare materiali, datazione, tecniche. ''Con la tecnologia moderna potremmo ottenere molte risposte - ha sottolineato Saracini - Non è giusto nè costruttivo che ci sia sempre una controversia su tutto. Sgarbi ha ragione? Non si saprà fino a quando il dipinto non sarà studiato sul piano scientifico''.
''La vicenda della Tavola Doria è storicamente avvincente, interessante e piena di problemi - ha spiegato lo storico dell'arte Alessandro Vezzosi,  direttore del Museo ideale di Vinci - La pittura ha sofferto interventi devastanti di restauro. Potrebbe essere vicina all'ambito di Leonardo ma ci sono molte perplessità sull'autore. Comunque, in un prossimo convegno del 22 maggio, conto di inquadrare con chiarezza e approfondire con nuovi elementi le questioni legate alle controverse attribuzioni di quest'opera, iniziate negli anni Sessanta''. ''Fui io a segnalare nel 1983 l'esportazione illegale della tavola, opera notificata - ha aggiunto Vezzosi - e sono entusiasta del suo recupero da parte dello Stato italiano grazie agli organi di tutela e al Fuji Museum di Tokyo''.


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