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Attualità sabato 31 luglio 2021 ore 19:05

Unicredit vuole Mps, Toscana in subbuglio

L'offerta di Unicredit di acquisire parte della banca senese ha scatenato un tempesta politica e i timori dei sindacati per il rischio esuberi



SIENA — La trattativa aperta ufficialmente da Unicredit con il Ministero dell'economia per acquisire almeno una parte del Monte dei Paschi, la banca controllata dallo Stato italiano per il 60% delle quote, ha scatenato reazioni politiche a tutti i livelli, per la centralità dell'istituto nell'economia senese e toscana, per le conseguenze economiche e occupazionali dell'operazione (i sindacati temono 6.000 potenziali esuberi) e per la concomitanza con le elezioni suppletive del prossimo autunno: i senesi torneranno a votare per eleggere il deputato che prenderà il posto dell'ex ministro Pier Carlo Padoan che ha lasciato Montecitorio alla fine del 2020 per diventare presidente proprio di Unicredit. 

Il centrodestra parla già di "sacco di Siena" e annuncia le barricate, il Pd ha gridato subito all'altolà anche perchè proprio a Siena si candiderà il segretario nazionale Enrico Letta che non risulta particolarmente contento della patate bollente che si ritrova a gestire.

In attesa di ulteriori sviluppi, è intervenuto il governatore Eugenio Giani.

"Partiamo da un punto: il Monte dei Paschi è una banca che ha un forte valore sociale, oltre che economico, che sta nel rapporto secolare con il territorio di Siena e della Toscana e la notizia di una proposta di Unicredit al Tesoro per la sua acquisizione e incorporazione non può essere solo oggetto di valutazioni di mercato economico-finanziario. - ha scritto Giani in una nota -  Come il Parlamento, anche la Regione e gli enti locali coinvolti devono essere messi, con tempestività, a conoscenza degli elementi concreti di una proposta che potrebbe portare alla perdita di migliaia di posti di lavoro, di un know-how di eccellenza e di un marchio storico unico. Tutto questo in una realtà, come Siena, che è già stata duramente provata da quanto avvenuto nel corso degli anni, con operazioni etero-dirette, l’ultima delle quali fu quella, malaugurata, dell’acquisto di Antonveneta”.

“Al netto dei dati strutturali, che rivelano problematicità sul piano del patrimonio netto e delle sofferenze sui crediti - prosegue Giani nella nota - Mps ha registrato con la sua attività dell’ultimo periodo positivi risultati economici, accertati dalla trimestrale e che quasi sicuramente saranno confermati dall’imminente Semestrale, a dimostrazione che il corpo della banca è sano e dotato di professionalità serie e competenze.”

“Vedere il Monte inghiottito da Unicredit con una trattativa – sottolinea - che salta il territorio e non considera il patrimonio di un Istituto che è capillarmente radicato nel Centro Italia, ma presente nell’intero Paese, non è accettabile. Si impone un tavolo di confronto con coinvolga le forze sociali, i sindacati dei lavoratori, la Regione, il Comune e la Provincia di Siena".


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