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Attualità lunedì 05 febbraio 2024 ore 19:30

Schede elettroniche miniere d'oro, nasce l'impianto per estrarlo

scheda elettronica
Una scheda elettronica

Sorgerà in Toscana il primo polo in Italia per ottenere dai Raee metalli preziosi e rari: 200 chili l'anno di oro e d'argento, poi rame e palladio



TERRANUOVA BRACCIOLINI — Avrà casa in Toscana il primo impianto italiano per l’estrazione di oro ed altri metalli preziosi da schede elettroniche con processo idrometallurgico a ridotto impatto ambientale: il progetto è stato presentato oggi a Firenze nella sede della giunta regionale toscana, e a realizzare l’innovativo impianto per il trattamento dei rifiuti Raee nel Valdarno aretino, a Terranuova Bracciolini, sarà il Gruppo Iren.

L’impianto, che ha ricevuto l’autorizzazione della Regione Toscana a fine 2023, sorgerà all’interno di un polo dedicato all’economia circolare che Iren svilupperà nel comune di Terranuova Bracciolini: una collocazione geografica che, oltre a permettere uno sviluppo dell’area, faciliterà inoltre possibili sinergie industriali con l’importante distretto orafo aretino

In questi giorni sono stati avviati i lavori di adeguamento del capannone che ospiterà l’impianto ed entro la fine dell’anno verranno portate a regime le attività.

La tecnologia applicata, sviluppata dai partner progettuali di Iren, Osai Green Tech e Btt Italia, permetterà l’estrazione, la selezione e il recupero dei metalli preziosi e delle materie prime rare presenti all’interno di schede elettroniche Raee. Tra questi oro, argento, palladio e rame, estratti unendo elevati livelli di efficienza e bassi impatti ambientali. 

La presentazione del progetto, al centro l'assessora Monni

La presentazione del progetto, al centro l'assessora Monni

All’interno dell’impianto, che a regime avrà una capacità di trattamento di oltre 300 tonnellate di schede elettroniche all’anno, i componenti verranno sottoposti a un processo idrometallurgico che permette la separazione e l’affinazione dei metalli preziosi.

Dall’impianto usciranno, ogni anno, oltre 200 chili di oro e altrettanti di argento indirizzati all’industria orafa del territorio, oltre a rame e palladio materiali fondamentali per l’industria italiana e spesso di critico approvvigionamento.

L’impianto di Terranuova Bracciolini rappresenta un unicum a livello italiano ed è un perfetto esempio di best practice per la transizione ecologica: il trattamento dei Raee che verrà applicato permette infatti di ridurre il consumo energetico e di produrre una quantità di CO2 venti volte inferiore a quella prodotta nei processi estrattivi tradizionali. La realizzazione dell’impianto, che si estenderà su una superficie di 2.500 metri quadri, prevede un investimento di circa 5 milioni di euro.

In Toscana l'evoluzione tecnologica

"Si tratta di un impianto tecnologicamente evoluto ed innovativo, collocato in un’area già a vocazione industriale, che estrarrà metalli preziosi da rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) – dichiara Monia Monni, assessora regionale all’ambiente -. Questa tipologia di rifiuto rappresenta una vera e propria miniera urbana di materiali caratterizzati da un alto valore economico e da un elevato rischio di approvvigionamento, peraltro indispensabili ai cicli produttivi di molte industrie, tra le quali quelle legate alle energie rinnovabili”.

“Trasformare lo scarto in valore è uno dei paradigmi del futuro – ha detto Sergio Chienni, sindaco di Terranuova Bracciolini – un orizzonte diverso dall’attuale, in grado di creare sviluppo secondo un modello nuovo e sostenibile”.

“Questo progetto testimonia l’impegno del Gruppo Iren nel campo dell’economia circolare e, in particolare, nella filiera legata al recupero di metalli preziosi e materie prime critiche dai Raee – commenta Eugenio Bertolini, amministratore delegato di Iren Ambiente -. Un impianto che rappresenta un’eccellenza nazionale, non solo sul piano dell’innovazione tecnologica, ma anche dell’integrazione con il territorio, resa possibile da un dialogo positivo con gli stakeholder". 

Il progetto permette inoltre di sviluppare una filiera strategica, valorizzando un tipo di rifiuto che oggi, per oltre il 90%, viene avviato a recupero all’estero, e utilizzando principalmente tecnologie di incenerimento: "Un tassello significativo della strategia di investimento Iren, che in Toscana vede un focus particolare nello sviluppo della dotazione impiantistica, con due importanti progetti di poli integrati dedicati al ciclo integrato dei rifiuti, in Valdarno e a Scarlino”.


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