Attualità martedì 25 maggio 2021 ore 12:35
Tiro al piccione per proteggere i campi coltivati
Gli agricoltori toscani possono abbattere non solo gli ungulati ma anche questi volatili sotto la supervisione della polizia provinciale
TOSCANA — Non solo cinghiali: gli agricoltori potranno intervenire per difendere le coltivazioni anche nei confronti degli storni, piccioni ed altri animali selvatici. Lo ha chiarito la Regione Toscana in occasione del question time su piattaforma Zoom promosso da Coldiretti, a cui hanno partecipato molte imprese del Pistoiese. E ora proprio Coldiretti Pistoia, per bocca del vicepresidente Paolo Giorgi, dà notizia della "possibilità che dà un po’ di sollievo anche in Valdinievole dove i piccioni hanno fatto strage del 75% dei girasoli seminati”.
"La modifica della delibera 310/2016, approvata nei giorni scorsi da Regione Toscana - spiega Coldiretti Pistoia - consente infatti agli agricoltori di intervenire direttamente, se muniti di licenza di caccia e sotto la supervisione della polizia provinciale, nei confronti non solo dei cinghiali: consente un più ampio raggio di azione".
“E’ un provvedimento – ha spiegato Giorgi – che, anche grazie all’impegno di Coldiretti, segna un cambio di approccio verso una problematica da tempo fuori controllo e che pone oggi la Toscana all’avanguardia nei confronti di un meccanismo di riequilibrio, che coinvolge direttamente le imprese agricole. Ed è molto importante che questo provvedimento coinvolga non solo ungulati, ma anche altre specie come storni, piccioni ed altri animali selvatici”.
In tutta la Valdinievole - sottolinea l'associazione degli agricoltori pistoiese - la stagione sta andando molto male per i seminativi. I tre quarti dei girasoli seminati sono stati devastati dai piccioni. Le piogge di questi giorni stanno rendendo molto difficile la risemina. A soffrire è anche il mais che sta crescendo molto lentamente, a causa delle gelate. I campi di granturco, inoltre, sono già visitati e ‘zappati’ dai cinghiali.
“Noi alleviamo bovini non piccioni - è l'amara sottolineatura di Giorgi - E’ importante aver chiarito che non si tratta di attività venatoria ma di attività di controllo a tutela dell’agricoltura".
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