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In lotta con la demenza 82.500 toscani

mani anziano

Anziani ma non solo, e il 60% di loro sono affetti da malattia di Alzheimer. La sfida istituzionale: costruire attorno a loro comunità consapevoli



TOSCANA — In Toscana si stima che vi siano oltre 81mila persone affette da demenza nella fascia sopra i 65 anni, e circa 1.500 nella fascia tra i 35 e i 64. La malattia di Alzheimer è quella che si presenta con maggiore frequenza, raggiungendo il 60% dei casi di demenza. A questi dati sono correlate anche le oltre 64mila persone con Mild cognitive impairment, cioè con disturbo cognitivo lieve.

Ebbene, la sfida delle istituzioni è costruire attorno a loro comunità consapevoli. Procede in questo senso l'accordo siglato nei giorni scorsi a Firenze da Regione Toscana, Aima Firenze (Associazione italiana malattia di Alzheimer) e Anci Toscana (Associazione nazionale Comuni italiani). La firma mira esplicitamente a costruire una comunità consapevole e solidale verso la Demenza realizzando un vasto programma di iniziative pubbliche di sensibilizzazione sociale. 

Il documento nasce in pieno accordo con il Piano nazionale demenze che, all’obiettivo 4, prevede un “aumento della consapevolezza e una riduzione dello stigma per un miglioramento della qualità della vita”, a sua volta ripreso nell’obiettivo D del Piano regionale demenze della Toscana.

Quali iniziative

L’accordo approvato prevede la realizzazione di un programma di iniziative pubbliche sul territorio di uno o più comuni della regione. Il percorso potrà essere avviato da soggetti pubblici, privati o del terzo settore, con la partecipazione delle istituzioni locali. Aima e Anci Toscana si impegnano a promuovere, sviluppare e sostenere le azioni comunitarie che si andranno ad attivare nei singoli territori. La Regione Toscana fornisce un indirizzo alle attività e si impegna a favorire il raccordo con gli altri soggetti che operano nell'ambito delle demenze a livello sanitario, socio-sanitario e socio-assistenziale.

L’accordo definisce anche la tipologia di eventi di “Solidarietà per la demenza”, che potranno essere realizzati nei territori della regione e rivolti a diversi destinatari: familiari dei malati e assistenti familiari (badanti), operatori sanitari e sociali, ancora cittadini, organizzazioni sociali, scuole

Gli eventi saranno di diverse tipologie: 

  • convegni e tavole rotonde sui bisogni della demenza e sull'organizzazione dei servizi pubblici
  • eventi culturali e artistici come mostre, presentazioni di libri, spettacoli teatrali, proiezione di film
  • programmi educativi sul tema della "diversità" rivolti agli studenti delle scuole
  • incontri di educazione cognitiva sugli stili di vita per il mantenimento delle funzioni fisiche e intellettive nell'invecchiamento, rivolti a cittadini, con particolare attenzione ai frequentatori di Centri sociali per anziani
  • “gruppi di narrazione”, per la raccolta dei vissuti di malattia dei familiari dei malati.

Obiettivo: rafforzare la rete di solidarietà

"Lo spirito di questo accordo - ha evidenziato l’assessora regionale alle politiche sociali Serena Spinelli - è quello di allargare e rafforzare la rete di solidarietà, di vicinanza e di consapevolezza rispetto ai malati. Per queste patologie, che mettono in gravi difficoltà non solo il paziente, ma tutto il tessuto familiare, la risposta deve essere non solo, ovviamente, sanitaria, ma anche sociale. Occorre una presa in cura complessiva, che coinvolga oltre alle famiglie, le istituzioni e le associazioni, ma che idealmente coinvolga tutti i cittadini".

A giudizio di Manlio Matera, presidente di Aima Firenze, la collaborazione con le istituzioni assume un’importanza particolare perché ci troviamo in un momento storico in cui le prospettive diagnostiche e terapeutiche della ricerca scientifica lasciano intravedere possibilità concrete per contrastare la malattia. 

Piena disponibilità a lavorare con i Comuni della Toscana per coinvolgere in questo percorso i territori è stata espressa dal direttore di Anci Toscana, secondo il quale è proprio qui che i cittadini cercano risposte ai complessi bisogni della Demenza. Informare, sensibilizzare e innovare diventano le parole chiave verso un miglioramento della qualità della vita non solo del malato ma dell’intera famiglia.


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