Attualità martedì 24 ottobre 2023 ore 17:00
L'export della moda inciampa sulle calzature
Nei distretti toscani il primo semestre 2023 ha visto una crescita generale ma una frenata sul sistema moda. I risultati settore per settore
TOSCANA — L'export del sistema moda toscano inciampa sulla frenata delle esportazioni delle calzature e della pelletteria fiorentina e dell'abbigliamento empolese, e così cala rispetto al 2022: non è che uno dei dati contenuti nell'analisi sulle economie dei distretti toscani elaborata dalla direzione Studi e ricerche di Intesa Sanpaolo, illustrata oggi a Firenze alla presenza del presidente Confindustria Toscana Maurizio Bigazzi e del direttore regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo Tito Nocentini.
Sia chiaro: il comparto della moda rimane quello più rilevante della Toscana per valore di esportazioni, con 8,3 miliardi di vendite all'estero. Tuttavia lo slancio è frenato dalla performance negativa di Pelletteria e calzature di Firenze (-261,8 milioni ovvero -7,4%) e dell'Abbigliamento di Empoli (-58,6 milioni ovvero -4,4%).
Anche il distretto del Tessile e abbigliamento di Prato, ha segnato un leggero ripiegamento rispetto all’anno precedente (-4,1%), maturato in particolare nei mercati inglese (-26,9%) e americano (-26,7%).
Distretto che vai, export che trovi
In generale i distretti toscani si sono confermati centrali nell’economia regionale, rappresentando il 53% dell’export complessivo. Ma ecco, al netto del sistema moda, i risultati emersi distretto per distretto.
Continua il buon andamento dell’Oreficeria di Arezzo che presenta una crescita del 5,6% maturata sia nel primo trimestre, sia nel secondo. Fra i tre distretti dell’oreficeria monitorati (oltre Arezzo, Vicenza e Valenza), quello aretino con 1,6 miliardi di euro si conferma come il più rilevante per valore delle esportazioni, con una dinamica migliore rispetto all’andamento della domanda mondiale di gioielli in oro.
Crescite significative anche per i distretti aretini della filiera della pelle (+15,5%) e del tessile-abbigliamento (+8,8%), che scontavano però nel 2022 ancora un mancato recupero dei livelli precrisi.
Il distretto della Concia e calzature di Santa Croce ha realizzato 386 milioni di euro di esportazioni, con un leggero calo rispetto al primo semestre 2022, frutto di un buon andamento delle vendite verso la Francia, che non ha però compensato le minori vendite verso Spagna, Stati Uniti e Repubblica di Corea.
Trainante il settore della farmaceutica e biomedicale, che ha realizzato 3,4 miliardi di euro di esportazioni, con un incremento del 67,6% rispetto al primo semestre 2022. Il mercato principale che ha sostenuto questo risultato è quello americano, con un valore delle esportazioni che sono più che triplicate. In ogni caso, il settore mostra una buona dinamica anche verso Francia, Polonia, Germania e Belgio. Si evidenzia, inoltre, che i due poli rafforzano il saldo commerciale con un avanzo che passa da 734 milioni nel primo semestre 2022 a 1,1 miliardi di euro nel 2023.
La filiera agro-alimentare mostra una sostanziale tenuta rispetto all’anno precedente, con risultati eterogenei tra i distretti: in positivo l’Olio toscano, in linea il Florovivaistico di Pistoia e in calo il distretto dei Vini dei colli fiorentini e senesi.
Supera il miliardo di euro di esportazioni anche il comparto dei Mezzi di trasporto, con una crescita che ha interessato sia la Nautica di Viareggio, che la Camperistica della Val d’Elsa, la quale conferma una buonacapacità di cogliere soprattutto la domanda tedesca.
Continua la crescita dell’export del distretto del Cartario di Lucca, con una crescita del +4,3%, che si attestaa 778,8 milioni di euro, mentre la componente della meccanica, con il distretto delle Macchine per l'industria cartaria di Lucca, registra un calo del -23%.
Tra i distretti del sistema casa, il Marmo di Carrara registra una lieve flessione del -2,6% che si articola in un calo per il marmo grezzo del -5,3%, una sostanziale tenutanella componente lavorata e una crescita del 30% nel comparto delle macchine per il settore estrattivo. Tra i mercati si evidenzia la riduzione delle esportazioni di pietra lavorata verso gli Stati Uniti, solo in parte compensata da commesse indirizzate agli Emirati Arabi, Marocco e Repubblica di Corea.
L'analisi dei dati
Secondo Bigazzi "già dai dati del secondo trimestre, seppure complessivamente positivi, si leggono i primi importanti segnali di rallentamento in alcuni settori strategici: è il caso della moda, della chimica, della carta e dell’alimentare. Benché, quindi, il trimestre si sia chiuso positivamente per il manifatturiero toscano, con un +4,9%, se lo depuriamo dal comparto farmaceutico, si sarebbe fermato in terreno negativo".
Le incognite pesano e non son poche: "Siamo di fronte ad un quadro congiunturale che vede sia un calo della domanda interna che della domanda estera; e le aspettative non sono incoraggianti", osserva ancora il presidente di Confindustria Toscana.
"L’export si conferma un driver importante per la Toscana, a testimonianza di quanto sia apprezzata all’estero la qualità delle produzioni e la capacità delle imprese toscane di posizionarsi sui mercati", ha sottolineato Nocentini.
"Oggi tuttavia occorre intervenire anche su altre componenti per garantire la competitività delle imprese, penso all’innovazione digitale, ad obiettivi di sostenibilità, alla formazione ed alla valorizzazione del capitale umano", ha affermato il direttore regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo.
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