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Lavoro giovedì 11 dicembre 2025 ore 12:30
Gomma-plastica, aria di crisi per 8mila lavoratori

L'allarme dei sindacati riguarda anche il comparto del riciclo. Calano gli ordinativi, cresce sensibilmente il ricorso agli ammortizzatori sociali
TOSCANA — Venti di crisi per gli oltre 8mila addetti del settore gomma-plastica in Toscana, al centro di una crisi che coinvolge anche il comparto del riciclo. I termini della questione sono presto detti: calano gli ordinativi e la produzione, lievitano i costi energetici, aumenta sensibilmente il ricorso agli ammortizzatori sociali.
A lanciare l'allarme sono Cgil e Filctem Cgil Toscana che esprimono grande preoccupazione. Il settore è attivo specialmente nelle province di Firenze, Pisa, Pistoia, Livorno e Lucca.
“Questa difficile situazione – dichiarano Fabio Berni (segretario confederale Cgil Toscana) e Giuseppe Dentato (segretario Filctem Cgil Toscana) – è caratterizzata da un drastico calo degli ordinativi e della produzione, da costi energetici insostenibili che compromettono la competitività delle aziende, dalla concorrenza di prodotti extra-Ue a basso costo e soggetti a normative sociali e ambientali differenti, dalla crisi contestuale di settori strettamente collegati (come l’automotive) e dal ricorso massiccio agli ammortizzatori sociali”.
“All’interno del settore gomma-plastica – proseguono i sindacalisti – assistiamo inoltre al perdurare di una pesantissima crisi del comparto del riciclo delle materie plastiche, uno dei pilastri della transizione ambientale e dell’economia circolare, nonché della lotta all’inquinamento".
In questo segmento, pesa l'offerta di plastica vergine o riciclata proveniente da paesi extra-Ue a costi pari a un terzo di quelli dei produttori italiani: "Tutto ciò rischia di espellere dal mercato imprese italiane che rappresentano un’eccellenza nella raccolta, nel riciclo e nella produzione di nuove plastiche, grazie a impianti all’avanguardia e personale altamente qualificato”, è la prospettiva tracciata dal sindacato.
Le aziende toscane continuano a operare, ma la domanda cola a picco lasciando affollati i magazzini.
Cgil e la Filctem Toscana chiedono un intervento tempestivo da parte delle istituzioni e del governo. La piattaforma? Politiche industriali, misure per ridurre i costi energetici per cittadini e imprese, sistemi di certificazione a tutela delle produzioni locali.
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