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Attualità mercoledì 24 dicembre 2025 ore 16:25
Natale a tavola, il carovita frena la spesa

Nelle case toscane resiste la tradizione nonostante il rialzo dei prezzi. Confesercenti: "L’inflazione si è mangiata un quinto del panettone"
TOSCANA — Sulle tavole toscane Vigilia e Natale sono all'insegna della tradizione, ma il carovita ci mette lo zampino frenando la spesa. Il risultato? acquisti in calo del 5% rispetto allo scorso anno. La stima è di Confesercenti, che insieme ad Ipsos ha condotto un sondaggio sui consumi alimentari, analizzando un campione di circa mille persone. Il quadro che emerge è improntato alla prudenza, con una spesa complessiva comunque in linea con il resto d’Italia.
Per la grande maggioranza dei Toscani i festeggiamenti legati al Natale si confermano una tradizione casalinga. Quasi 3 su 4 lo trascorreranno tra le mura domestiche insieme ai propri familiari (72%) o amici (9%). C'è poi chi il Natale lo trascorreranno in viaggio o comunque in vacanza (6%), ma ancora meno sono coloro che opteranno per un ristorante (5%) o per una location affittata (2%).
Sulle tavole toscane
Anche quest’anno è la tradizione a guidare le scelte in Toscana: la Vigilia resta legata al pesce, mentre il pranzo di Natale conferma la centralità delle carni, con ricette che cambiano da provincia a provincia. Anche per quanto riguarda i dolci, accanto a torroni, panettoni e pandori, si preferiscono quelli tipici locali, segno che l’identità gastronomica continua a contare più delle mode. L’approccio però è più prudente: si cerca la qualità, ma ottimizzando la spesa e andando a caccia di offerte.
Il budget
Guardando al budget individuale, la Vigilia resta il momento “più carico”, con una media prevista di 62,02 euro a persona (66,31 euro nel 2024 ), mentre per il pranzo del 25 dicembre la media si attesta sui 57,42 euro, (60,79 euro nel 2024). Nel complesso, per chi organizza, la spesa media stimata tra Vigilia e Natale è pari a circa 119 euro a persona. Ritocchi al ribasso che segnalano una prudenza crescente, su cui pesa l’erosione del potere d’acquisto. Il confronto di lungo periodo chiarisce bene il fenomeno: nel 2015 la spesa media complessiva per le feste era 99 euro, circa il 20% in meno dei 119 euro stimati oggi (Vigilia + pranzo). Ma con un’inflazione alimentare intorno al 34% in dieci anni, a prezzi 2015 la spesa attuale equivale a circa 79 euro.
“In pratica - spiega Nico Gronchi, presidente di Confesercenti Toscana - l’inflazione si è mangiata un quinto del panettone. Si spende di più, ma il carrello pesa meno. Pesano le spese obbligate più rigide e l’incertezza, che spinge a tenere un margine per gennaio. Il risultato è un Natale fedele a qualità e tradizione, ma con acquisti più razionali, tra confronto prezzi, offerte e quantità più misurate”.
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